“Sbagliato chiudere il liceo Regina Maria Adelaide, una scuola che tanti ci invidierebbero”

A sostenerlo sono i consiglieri di Alpe che dopo il sopralluogo di questa mattina, lunedì 1° agosto 2016, e "in assenza di motivazioni tecniche", sono ancora più convinti che "sarebbe una decisione profondamente sbagliata".
Istituto Regina Maria Adelaide di Aosta
Politica

Il sopralluogo di questa mattina non ha fatto cambiare idea ai consiglieri di Alpe: "E’ sbagliato chiudere il Liceo Regina Maria Adelaide, una scuola che tanti ci invidierebbero". Così commentano i consiglieri Chantal Certan, Fabrizio Roscio e Patrizia Morelli l’esito della visita delle Commissioni consiliari da loro richiesta per accertare sul posto le reali condizioni di un edificio scolastico che la Giunta regionale ritiene di voler destinare ad altro scopo o addirittura alienare.

«Nonostante l’edificio presenti delle criticità legate al normale invecchiamento e alla concezione architettonica propria del periodo in cui è stato realizzato – proseguono i Consiglieri di ALPE -, l’impressione che se ne trae è di una scuola luminosa, con ampi spazi, in cui i lavori di manutenzione sono stati fatti regolarmente, insomma una scuola che tante altre realtà italiane ci invidierebbero. Un edificio che, se sottoposto ai necessari lavori di ristrutturazione e adeguamento, potrebbe egregiamente continuare ad assolvere il suo compito per anni.»

«Francamente non si capisce come sia possibile che una ristrutturazione che nel 2001 si valutava dovesse costare circa 7 milioni di euro – concludono – diventati poi 12-13 milioni nelle comunicazioni fatte di recente in Consiglio regionale, oggi, secondo le parole dell’Assessore Baccega venga quantificata in più di 20 milioni. Temiamo che queste continue lievitazioni di costi servano unicamente a giustificare la costruzione della nuova scuola di Tsambarlet, su cui il nostro gruppo ha già avuto modo di motivare la contrarietà.»

Sulla questione il gruppo Alpe ha già richiesto di poter acquisire la documentazione che attesta tale stima, non accontentandosi delle "dichiarazioni spannometriche dell’Assessore Baccega".

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