Dopo aver perso il treno, letteralmente, ed averlo riacciuffato al volo, il Comitato VdA Riparte ora fa sul serio e mette nero su bianco la “scheda dei primi atti urgenti” da chiedere alla politica per dare atto alle due leggi di iniziativa popolare per l'ammodernamento della ferrovia valdostana passate all'unanimità sia in Commissione che in Consiglio regionale.
Proseguendo nella metafora ferroviaria, anzi, la volontà del Comitato è quella ora di fare da 'controllore', forte anche delle 7.143 firme raccolte per raggiungere questo risultato.
I punti sono pochi ma concreti, spiegano, e da realizzarsi entro venti giorni, partendo dalla richiesta di inserimento di un “robusto fondo per gli investimenti ferroviari nel Bilancio di previsione della Regione 2017/2019”, proseguendo per la trasmissione della legge approvata a tutti gli enti ed organismi interessati quali Ministeri, Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia, Regione Piemonte, Sindaci dei Comuni con stazioni ferroviarie, Società di Trasporto, Sindacati dei Trasporti, e a tutti gli uffici regionali con competenze in materia.
Ma non solo: “Vogliamo si costituisca – ha spiegato Antonio Fuggetta, Segretario regionale Filt Cgil – un gruppo di monitoraggio della legge composto dall'assessore, il Presidente della IV Commissione, i capigruppo regionali, un rappresentante dei Sindacati trasporti, un rappresentante del Comitato VdA Riparte. Chiediamo poi ci sia un Comitato Tecnico di consulenza composto da tre esperti di infrastrutture ferroviarie, uno dei quali designato da RFI e due dalla Regione, uno dei quali indicato dal nostro Comitato”.
Le richieste proseguono: la redazione da parte degli Uffici regionali di una scheda ragionata degli studi e progetti sull'elettrificazione della linea Ivrea-Aosta e sulla sistemazione della Aosta-Pré-Saint-Didier con relativi costi e risorse da reperire; e l'incontro con RFI per definire i lavori urgenti per riaprire la linea che sale in Valdigne.
“Solamente un anno fa – spiega invece Elio Riccarand, del Comitato VdA Riparte – non pensavamo di ottenere un risultato così positivo in così breve tempo, e con un voto così unanime in Consiglio Valle e in Commissione. È un segnale che queste iniziative di legge popolari hanno una valenza soprattutto culturale, costruite con attenzione alla connotazione fortemente propositiva e non oppositiva, fattore che ha pesato molto. Ora si apre la partita della sua applicazione”.
“Questa è la dimostrazione – commenta invece Paolo Meneghini – che quando i cittadini si coordinano e operano assieme possono farsi prendere in considerazione. Il nostro compito ora è quello di verificare che questa legge venga attuata”.
E questo è il famoso 'treno da non perdere'.