In ballo ci sono cifre da capogiro, perché comprare uno spazio per mettere una nuova auto in mostra o installare maxi affissioni pubblicitarie nel centro di Courmayeur ha un costo di decine di migliaia di euro. "Quest'anno abbiamo avuto l'esplosione di questo fenomeno – commenta il sindaco Fabrizia Derriard – e se si considera che spesso tra proprietario e azienda pubblicizzata ci sono tre-quattro intermediari si può capire l'entità dei margini di guadagno".
Fare pubblicità a Courmayeur fa gola, visti i flussi di turismo, ma assieme alle opportunità portate dall'anima del commercio si rischiano abusi e per questo, nello scorso autunno, il Consiglio comunale di Courmayeur ha approvato un nuovo regolamento in materia: "Anche se – precisa Derriard – le irregolarità che stiamo contestando in questi giorni riguardano normative generali già esistenti".
Il bilancio della pubblicità senza autorizzazioni nella cittadina ai piedi del Bianco sta infatti offrendo in questi giorni di alta stagione un quadro ricco e variegato: "Le irregolarità sono numerose – racconta il sindaco – dai volantinaggi abusivi, ai test drive di auto selvaggi fatti partire da qualsiasi luogo e più ci si avvicina al centro storico meglio è, con alcune persone che avvicinano i turisti nelle strade per raccogliere adesioni".
Riguardo alle grandi affissioni di cartelloni, le segnalazioni durante il periodo natalizio sono state quattro e, attirando le critiche di alcuni proprietari degli spazi concessi, l'Amministrazione ha fatto affiggere dei manifesti che segnalano il "messaggio pubblicitario non autorizzato".
"Alcuni erano privi di parere paesaggistico perché nel momento in cui si cambia messaggio pubblicitario bisogna richiedere una nuova autorizzazione", spiega il sindaco. In due casi invece la situazione è un po' più complessa. Va specificato che i cartelloni pubblicitari possono essere installati, una decisione presa da qualche anno, per coprire i cantieri di ristrutturazioni di immobili.
Secondo l'Amministrazione però c'è chi abusa di questa possibilità: "In un cantiere sono state installate le pubblicità ma non si sono fatti lavori – sostiene Derriard – mentre in un altro c'è stato un prolungamento artificioso del cantiere per poter continuare a fare pubblicità".
Dall'altra parte, neanche chi con la pubblicità lavora sta a guardare, tanto che nelle scorse settimane due agenzie del settore che operano anche a Courmayeur, la Grupo Adma di Milano e la Spazio Immagine di Torino hanno fatto un ricorso al Tribunale amministrativo contro il nuovo regolamento. "È chiaro che il regolamento incide su chi vende spazi e vuole guadagnarci il più possibile – si limita a commentare Derriard – gli interessi cercano di prevalere su tutto".