L’avventura imprenditoriale di Gerardo Cuomo, finito in manette insieme all’amico Pasquale Longarini qualche giorno fa, inizia in Valle d’Aosta nel 1993. Dalla Campania Cuomo, che è nato ad Ageruola in provincia di Napoli, porta l’esperienza nella produzione di mozzarelle. Nel 1994 fonda il Caseificio Valdostano ed entra nel mercato della produzione lattiero casearia con il marchio “Fior di Montagna”. Il bilancio del primo anno di attività della sua azienda si chiude con un fatturato di 246milioni di lire e una perdita di 72milioni. La strada è tutta in salita, ma Cuomo si dà da fare e si butta nella distribuzione e commercializzazione di prodotti specifici per il settore pizzeria in Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia.
L’azienda cresce: si riforniscono non solo le pizzerie, ma si danno servizi per la ristorazione a tutto tondo e nel catalogo si inseriscono sempre nuovi prodotti come carne, pesce congelato, salumi e scatolame, adatti al canale della ristorazione con il marchio “Superchef”. Dal 2004 il panorama imprenditoriale di Cuomo si allarga alla Francia e nel 2010 alla Svizzera con la società Ristofoods.
Nel 2010 viene abbandonata la vecchia sede di corso Lancieri ad Aosta per andare a occupare un nuovo, vasto spazio – inaugurato nel 2011 – all’ex Autoporto di Pollein dove il Caseificio Valdostano oggi dispone di un magazzino di 3000 metri quadri e uffici per 400 metri quadri. Sono gli anni del boom. Cuomo chiude il 2011 con 9milioni di euro di fatturato e il 2012 con un giro di affari di 10milioni di euro. Nel 2013 il Caseificio Valdostano si compra un’altra azienda del settore, la Società valdostana di ristorazione alberghiera srl. Nel giro di pochi anni si arriva a raddoppiare il volume d’affari che raggiunge i 21 milioni nel 2014 e quasi i 25milioni nel 2015. Gli automezzi di Caseificio Valdostano vanno e vengono dalla sede di Pollein come api dall’alveare. Se nel 2011 l’azienda contava 40 dipendenti, nel 2016 gli addetti erano quasi raddoppiati.
L’amministrazione regionale ha spesso aperto il portafoglio per sostenere la crescita dell’azienda. Stando alla documentazione disponibile online, ma che potrebbe non essere esaustiva, Cuomo ottiene nel 2009 un contributo in conto capitale di 76mila euro, attraverso la legge regionale che sostiene le attività turistico ricettive e commerciali, per l’acquisto di arredi, attrezzature e quattro autocarri. Nel 2012 e nel 2014 vengono aggiunti sul piatto rispettivamente altri 67mila 74mila euro. Sempre a Caseificio Valdostano vengono concessi nel 2015 due mutui al tasso del 2% per un totale di 352mila euro.
L’ascesa di Cuomo ha spesso fatto discutere anche il palazzo. Già nel 2015, Stefano Ferrero e Roberto Cognetta, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, avevano chiesto chiarimenti in Consiglio regionale sulle forniture al Grand Hotel Billia. Ma per ottenere la documentazione, i pentastellati hanno dovuto bussare alla porta del Consiglio di Stato che solo ora ha dato il via libera.