L'anno scolastico 2017/18 sarà un anno di grandi cambiamenti. In attesa che siano definitivi i decreti attuativi della legge 107/2015, detta 'La Buona Scuola', approvati in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 14 gennaio, comincia a delinearsi la grossa differenza che si vedrà principalmente con i due esami conclusivi del primo e del secondo ciclo di scuola secondaria, ovvero l'Esame di Terza media e l'Esame di Stato.
L'Esame di terza media
L'esame per ottenere la licenza media inferiore sarà composto da tre prove scritte ed un colloquio, invece delle sei più l'orale attuali, che in Valle saranno comunque quattro: il decreto ministeriale prevede una prova di italiano, una di matematica ed una prova sulle lingue straniere – alla quale si aggiunge qui quella in Francese – oltre al colloquio orale che dovrebbe accertare le competenze 'trasversali' dello studente.
La prova standardizzata Invalsi viene scorporata dall'Esame e si svolgerà in corso d'anno scolastico (si parla del mese di aprile), diventando requisito di fatto per l'ammissione stessa agli esami finali. I Commissari rimangono i docenti facenti parte del Consiglio di classe, mentre la Presidenza di Commissione sarà assegnata al Dirigente della stessa scuola e non più a quello 'esterno' proveniente da un'altra Istituzione.
L'Esame di Maturità
Cambia sensibilmente anche l'esame di quinta superiore, a chiusura del secondo ciclo di scuola secondaria. Anzitutto sparisce la Terza prova, il test pluridisciplinare – il famoso 'quizzone' – che veniva predisposto dalla Commissione esaminatrice stessa, mentre restano intatte solamente la Prima prova di Italiano e la Seconda prova, quella che riguarda l'indirizzo caratterizzante ogni scuola, entrambe gestite come di consueto a livello nazionale. Le prove in Valle saranno comunque tre vista quella di Francese – ex Quarta prova – che farà come sempre media con il voto della Prima, quella di Italiano.
Scompare la famigerata 'tesina' da esporre all'orale con il colloquio che, oltre a accertare le competenze varie raggiunte dallo studente verterà su una 'relazione' sull'alternanza scuola-lavoro.
Il voto della Maturità resta espresso in centesimi, ma cambia il peso specifico delle prove: fino ad oggi fino a 25 punti massimi erano attribuiti al credito scolastico (risultato dell'andamento dello studente durante il triennio), mentre le tre prove (quattro in Valle d'Aosta, con la quarta prova in Francese a fare media con quella di Italiano) avevano punteggio massimo di 15, per chiudere con i 30 punti massimi attribuiti al colloquio.
Ora il credito scolastico attribuibile arriverà invece fino ad un massimo di 40 punti (contro gli attuali 25) – con il 'peso specifico' dell'andamento del triennio che di fatto coprirà quasi metà del punteggio dell'esame –, 12 per il terzo anno, 13 per il quarto e 15 per il quinto. Le due prove scritte che incideranno per un massimo di 20 punti (ad oggi sono 15) ciascuna, gli stessi attribuibili per l'orale (che oggi invece pesa 30 punti).
Anche qui si assiste allo scorporo della prova Invalsi che si svolgerà in un momento antecedente – l'ipotesi è di calendarizzarla a maggio dell'anno di quinta – e che diventerà condizione essenziale (la normativa parla di 'requisito indispensabile') per poter essere ammessi o meno all'esame conclusivo, che non inciderà sul voto di Maturità ma il cui punteggio verrà riportato nella documentazione (curriculum) allegata al diploma, e non verterà più solamente sulle prove di Italiano e Matematica ma conterrà anche una verifica della lingua inglese standardizzata, prova della quale potranno tenere conto le Università per l'accesso degli studenti ai percorsi accademici.
Vincolanti poi per l'ammissione all'esame saranno anche lo svolgimento dell'attività di alternanza scuola-lavoro da parte dello studente e, condizione non troppo difficile da raggiungere, la media complessiva del '6' che terrà conto – sempre in media – anche del voto di condotta e non più la sufficienza in tutte le discipline. Resta invece invariato il requisito della partecipazione di almeno due terzi (il 75%) delle ore di lezione annue.
La Commissione esaminatrice resterà invece quella in auge attualmente, ovvero quella 'mista', composta da un Presidente e tre commissari esterni più tre commissari interni all'istituzione.