Il Presidente dell’Uv, Ennio Pastoret, chiama a raccolta intorno a sé tutti gli imputati del Mouvement nel processo d’appello sui costi della politica per ribadire, all’indomani della sentenza: “Ne siamo usciti tutti immacolati”. L'ex tesoriere Osvaldo Chabod, l’Assessore al Bilancio Ego Perron, all’epoca dei fatti presidente del Leone rampante, Guido Grimod, rappresentante legale della Nouvelle Editrice e l’ex capogruppo Uv, Diego Empereur. Tutti assolti ieri dalla prima sezione della Corte di Appello di Torino. “Chi operava per nome e conto dell’Uv non ha fatto nulla, ha agito con correttezza, trasparenza e onestà. Neppure un centesimo è stato utilizzato a fini personali o per beneficio di qualcuno dell’Uv” scandisce Pastoret. A prendere la parola per raccontare questi quattro anni “difficili” è Diego Empereur: “La nostra innocenza è stata riconosciuta” dice l’ex capogruppo che rivolto ai giornalisti chiede “cautela per evitare che il pregiudizio si trasformi in giudizio definitivo. In politica le persone oneste non sono mosche bianche”.
La conferenza stampa dell’Uv non è solo l’occasione per fare quadrato attorno ai quattro coinvolti nell’inchiesta sui costi della politica. La sentenza arrivata da Torino è per il Mouvement un respiro a pieni polmoni dopo l’apnea a cui è stato costretto in Consiglio regionale negli ultimi mesi. La condanna di Marco Viérin ma soprattutto del “destabilizzatore” Leonardo La Torre non può che fare buon gioco al Presidente della Regione.
“Tutti cercano di fare delle ipotesi sui futuri assetti politici, io sono convinto che la politica dovrebbe trovare delle strade per muoversi e tutti faremmo a meno di scorciatoie, che stanno al di fuori del suo esercizio, come quella che si determina in base a questa sentenza” dice dopo mesi di silenzio sulla situazione politica attuale Ennio Pastoret rimandando però analisi più puntuali all’appuntamento congressuale.
E’ ad Alpe che il Presidente Uv rivolge la parte più dura del suo intervento: “Sono rimasto sconcertato da questo atteggiamento che porta a far finta di niente da parte di alcuni che sono stati dei torquemada particolarmente attivi in certi momenti della politica valdostana, che hanno cercato di brandire il vessillo della trasparenza e dell’onesta, che hanno invocato e invocheranno commissioni d’inchiesta per l’una o per l’altra cosa e che fanno finta di niente, quando rivolgono ad altri accuse pesanti per cose tutte da acclarare”.
Durante una conferenza stampa nel pomeriggio di ieri il Galletto, con il suo presidente Alexis Vallet, aveva parlato di “consiglio regionale delegittimato” invocando le elezioni anticipate. “Mi sarei aspettato non certamente che i responsabili politici di questa forza coinvolti e condannati in questo processo annunciassero le loro dimissioni” chiosa Pastoret “Sono stato però stupito del fatto che si parli di un consiglio delegittimato, ci si dovrebbe chiedere se la legittimazione del consiglio non dovrebbe passare attraverso decisioni coerenti”.