Sulla crisi del Casinò si potrebbe consumare l’ultimo atto dell’attuale maggioranza. L’annuncio dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 264 dipendenti non poteva che finire ieri sul tavolo della riunione di maggioranza dove il clima era già arroventato dalle accuse al fronte Uvp-Stella Alpina e Pour Notre Vallée arrivate dal Congresso del Leone rampante. Gli stracci sono volati e alla fine i progressisti assieme a Fosson, Restano e La Torre hanno deciso di abbandonare la riunione. Ha continuato invece a restare seduta al tavolo la Stella Alpina pur con posizioni e visioni diverse fra i suoi consiglieri. In mattinata le tre forze politiche si ritroveranno per decidere se e come andare avanti.
Sulla casa da gioco il Presidente della Regione ieri nella riunione di maggioranza ha rimesso sul tavolo l’opzione finanziamento per scongiurare almeno in parte gli esuberi dichiarati dall’azienda. Nell’incontro con i sindacati ieri i vertici dell’azienda hanno spiegato che i 264 licenziamenti sono funzionali al recupero in brevissimo tempo di 15 milioni di euro per evitare di portare i libri in tribunale. Quindici milioni che il Presidente ha proposto ieri di fare arrivare nelle casse della società magari attraverso un’integrazione alla legge regionale approvata, all’unanimità, nelle scorse settimane in Consiglio regionale. Le posizioni all'interno della maggioranza rimangono distanti e a questo punto è più probabile che si consumi lo strappo definitivo più che una nuova iniezione di risorse alla Casa da gioco.