Sforzo, sacrificio e impegno. Sono questi gli elementi che secondo l’Assessore regionale allo Sport e Turismo, Aurelio Marguerettaz, accomunano il popolo valdostano alla nazionale italiana di rugby. “Questi ragazzi – ha sottolineato l'Assessore nella conferenza stampa di presentazione, oggi a Pré-Saint-Didier, del ritiro estivo 2008 della nazionale – riescono a promuovere, essendo essi stessi portatori di quei valori, una Valle d’Aosta che si impegna e si sforza per mantenere intatto il paradiso naturale nel quale vive. Ogni metro salvaguardato è anche per noi un sacrificio come per i giocatori di rugby”.
I ragazzi di Mallett al loro secondo anno ufficiale di presenza in Valle grazie ad accordo quadriennale siglato con la Regione Valle d’Aosta nel 2007, stanno affinando sul campo di Morgex e nella palestra di Pré-Saint-Didier la preparazione atletica. Il ritiro, quest’anno di poco meno che una settimana, è stato anche l’occasione, come ha ricordato il ct sudafricano, “di mettere alla prova dopo il torneo in Argentina alcuni giovani giocatori promettenti come per esempio Roberto Quartaroli, Riccardo Bocchino, giovani che potranno essere impiegati in vista dei Mondiali neozelandesi del 2011.”
E chissà, magari nei Mondiali che l’Italia sogna di potere ospitare nel 2015 o 2019, la candidatura ufficiale va depositata entro il prossimo 30 settembre. “Cerchiamo – ha spiegato Giancarlo Dondi, Presidente della Federazione – l’appoggio del governo italiano per riuscire a portare in Italia la Coppa del mondo di rugby.” “L’anno scorso in Francia – ha ricordato Dondi – i mondiali sono riusciti a fare aumentare il Pil del paese dello 0,2 per cento” .
Ovviamente lo stesso ritorno economico se lo augura la Valle d’Aosta “Guardiamo avanti perché per noi questo accordo è sicuramente un’opportunità anche se per ora è difficile calcolare i vantaggi dal punto di vista delle presenze” ha detto Marguerettaz, a cui Dondi ha comunicato come “altre due regioni montane si siano fatte avanti con la nazionale per sapere quanto scade l’accordo, segno che i conti in tasca queste due amministrazioni se li sono fatti bene” .