Sindacato giornalisti, il presidente Girod: “a livello lavorativo nel web c’è il far west”

Il sindacato unitario dei giornalisti, che si è riunito ieri sera ha dedicato una buona parte dei lavori al tema, urgente, della tutela e dei diritti di chi lavora nei giornalismo online.
Da sx: Raffaele Lorusso, Massimiliano Riccio, Enrico Romagnoli e Benoît Girod
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Si è parlato di editoria e di crisi del giornalismo durante l’Assemblea dell’Asva, l’Associazione stampa valdostana, il sindacato unitario dei giornalisti, che si è riunito ieri sera, lunedì 29 maggio, nella sede di Via Piave ad Aosta. Presente ai lavori anche Raffaele Lorusso, segretario generale delle FNSI.

Due temi da diversi anni al centro dell’attenzione del sindacato per la crisi che colpisce il settore da ormai 7 anni. “L’informazione locale sta dimostrando in questi anni una particolare vitalità, ciononostante viviamo il paradosso di tanta informazione e poco lavoro giornalisticoha sottolineato nella sua relazione Benoît Girod, presidente dell’Asva.

Un binomio, quello tra informazione di qualità e tutela del lavoro giornalistico, su cui il presidente si sofferma in più punti: “Un lavoro in redazione che garantisca un compenso dignitoso e tutele giuridiche sono condizioni necessarie affinché i colleghi possano svolgere la propria professione liberamente. E questa è una condizione di buona informazione” .

Tra i principali “imputati” il settore dell’informazione online, che dimostra una grande vivacità e che contribuisce al pluralismo informativo nella nostra regione, ma in a livello lavorativo vige, secondo il sindacato, “il far west”.

Come testata del web che, con fatica, cerca di mantenere i contratti di lavoro giornalistici applicati sin dal lontano 2004 non possiamo che essere d’accordo con il presidente Girod: “fare informazione senza contratti di lavoro è una forma di concorrenza sleale nei confronti degli altri editori”.

Anche il segretario della FNSI Raffaele Lorusso nel suo breve intervento ha sottolineato la necessità di mettere mano ai diritti e alle tutele di quanti fanno il nostro stesso lavoro nelle redazioni online. La proposta sul tavolo è un contratto di emersione per il settore online che siano adeguato al contesto economico di questo settore. La palla ora passa agli editori.

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