Si sarebbe intascato una parte dei pedaggi del Traforo del Gran San Bernardo che doveva riscuotere. Un 50enne valdostano, Edy Letey di Gignod, è finito agli arresti domiciliari con l'accusa di peculato. L'ordinanza, del Gip di Aosta, è stata eseguita dalla Squadra Mobile della Questura.
L'uomo, addetto alla esazione dei pedaggi al casello, in qualità di incaricato di pubblico servizio, dall’aprile del 2012 all’aprile del 2017, secondo le accuse si è appropriato di somme di denaro a lui versate a titolo di pedaggio, per un importo superiore a 24mila euro.
Per giustificare il versamento alla società delle somme ridotte, il 50enne, secondo la ricostruzione della polizia, acquistava blocchetti di abbonamenti al Tunnel, appropriandosi della differenza tra l’importo della corsa singola ordinaria, versata dagli automobilisti, e l’importo della corsa con abbonamento.
L’inchiesta, coordinata dal Pubblico ministero Luca Ceccanti, è partita da una segnalazione dell’azienda, a seguito di alcune anomalie riscontrate a livello contabile. Secondo gli accertamenti svolti, anche attraverso le telecamere per la “lettura” delle targhe dei mezzi in transito alla barriera di pedaggio, è stato possibile ricavare come i passaggi a tariffa agevolata avvenissero anche da parte di vetture non titolari di “pacchetti” di più corse (e che quindi avrebbero dovuto pagare il prezzo pieno).
Si stima che, nell’arco di tempo interessato dalle indagini, Letey – che sul suo account Facebook dichiara di lavorare per la Sitrasb dal giugno 1999 – abbia acquistato oltre sessanta abbonamenti, pari a circa 1200 passaggi nel tunnel. Il reato contestatogli, cioè il peculato, è classico della pubblica amministrazione perché, pur essendo la società di gestione del tunnel una “partecipata” (e quindi, sostanzialmente, di diritto privato), l’esattore agisce in regime di “incaricato di pubblico servizio”, assimilabile al dipendente di un ente.
Dopodomani, giovedì 6 luglio, l’arrestato comparirà dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Aosta, Davide Paladino, per l’interrogatorio di garanzia.