L’intervista all’Ansa locale di ieri, 30 luglio 2008, non pare lasciare spazi a dubbi. E’ solo un problema di tempi tecnici, legato a pareri e finanziamenti. Passano in secondo piano le collettività locali, da sentire solo per approfondimenti. Spariscono i cittadini. L’inceneritore si farà comunque.
Gli uffici del neo-nato assessorato regionale dell’ambiente non sono ancora stati allestiti, l’organico non è ancora assestato ma già si sente il bisogno di mettere le mani avanti sul problema dell’inceneritore.
Dovremmo dubitare della professionalità di periti di parte avversa che sullo stesso tecnico argomento sostengono tesi diametralmente opposte? Un politico valdostano in auge, fino a pochi giorni or sono, gongolava perché un “noto costituzionalista” avrebbe dichiarato che la sua posizione sull’ineleggibilità era perfettamente chiara.Ma chi ha incaricato il “noto costituzionalista” e chi ne ha pagato la parcella?La maggioranza della quale l’uomo politico fa parte, naturalmente.
E come avrebbe potuto rispondere diversamente?
Così sarà per l’inceneritore. Smettiamola di nasconderci dietro un dito e chiamiamo ogni cosa col suo vero nome. Lasciamo perdere il termine termovalorizzatore, che nasconde dietro un concetto positivo una selva di punti interrogativi.Cosa pensa che scriverà un tecnico incaricato di progettare un inceneritore? Che non si può fare? Specie se è un tecnico che non dovrà respirare la nostra aria e se sarà incaricato, assistito e pagato da una amministrazione che ha già deciso che lo vuole fare. E le amministrazioni locali che dovranno essere interpellate e sono saldamente in mano alla maggioranza regionale, come crede che risponderanno?
Come crede risponderà alla consultazione il sindaco di Brissogne, ad esempio, fratello dell’assessore regionale ai lavori pubblici che ha fortemente voluto fino all’ultimo la costruzione dell’inceneritore alla fine della scorsa legislatura? O altri sindaci che amministrano comuni che dipendono completamente da voi per finanziamenti e sopravvivenza amministrativa?
Cosa crede che dobbiamo aspettarci da questi balletti di finte consultazioni e super-incarichi?
Siamo preoccupati, assessore, e molto. Chiediamo un confronto con la gente, un patto con i cittadini.Non calato dall’alto, per una volta, ma proposto dal basso.
Iniziamo a dialogare, prima che sia troppo tardi.