Industria: l’indagine trimestrale di Confindustria segnala un lento miglioramento

Il saldo ottimisti/pessimisti sulla produzione, che per il quarto trimestre consecutivo si posiziona in terreno positivo, registra un significativo aumento raggiungendo quota 23,26% nel III trimestre 2017
Economia

La "timida ripresa" di cui parlava ieri il Presidente di Confindustria, Paolo Giachino, durante l'Assemblea generale dell'Associazione, si ritrova nei numeri dell'indagine previsionale del III trimestre diffusa oggi. Il 38% delle imprese intervistate – escluse quelle del settore dell’edilizia –  in linea con l’andamento nazionale, registrano un lento miglioramento rispetto al trimestre precedente.

Il saldo ottimisti/pessimisti sulla produzione, che per il quarto trimestre consecutivo si posiziona in terreno positivo, registra un significativo aumento raggiungendo quota 23,26% nel III trimestre 2017 (12,82% nel trimestre precedente e -9,38% nel 2016). Sale l’indicatore relativo ai nuovi ordini, passato dal 16,67% del II trimestre a 25,64% mentre sono stabili le previsioni sugli ordini export che fanno osservare una lieve flessione pari a -1,82 punti rispetto al trimestre precedente (+3,18% rispetto al 2016).

Stesso discorso per il grado medio di utilizzo degli impianti che presenta un leggero rallentamento pari a -2, 53 punti rispetto al trimestre precedente, ma un miglioramento di +0,4 punti rispetto al III trimestre del 2016. Migliora la composizione del carnet ordini, ma resta ancora sbilanciata: il 20,59% delle imprese ha ordini garantiti per meno di un mese (12,90% nel trimestre precedente), il 52,94% da uno a tre mesi (+7,78% rispetto al III trimestre) e solo il 26,47% delle imprese prevede un carnet ordine sufficiente per oltre tre mesi (41,94% nel trimestre precedente). Il calo degli ordini superiori ai tre mesi è riconducibile prevalentemente al settore manifatturiero.

In aumento la media dei pagamenti fra privati che passa da 68,82 giorni a 79,63 giorni, mentre sono in miglioramento quelli della pubblica amministrazione che diminuiscono da 75,42 giorni del II trimestre 2017 a 67,78 giorni.

La luce in fondo al tunnel è ancora debole e le imprese non sono predisposte a investire: non sono previsti ulteriori programmi di investimento rispetto al II trimestre, che si assestano ad una quota del 33,33% per sostituzioni e al 13,33% per ampliamenti. Si mantiene stabile l'occupazione con la maggioranza delle imprese (73%) che prevede di mantenere invariati gli attuali livelli occupazionali, con un saldo ottimisti/pessimisti che sale al + 13,33% (0% nel II trimestre e -13,51% nel 2016). 

In linea con il miglioramento dell’occupazione, scende la percentuale delle imprese che prevede di ricorrere alla Cassa integrazione che si attesta ad un valore pari al 8,89% (contro il 10,26% degli intervistati del II trimestre 2017).

 

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