Un trentatreenne di origine marocchina, residente nel bergamasco, Brahim Ounasser, è stato arrestato dalla Polizia nel pomeriggio di ieri, martedì 19 settembre. Assieme a due complici – un albanese ed un altro marocchino, anche loro sulla trentina, che sono stati denunciati a piede libero – si era introdotto in casa di un’anziana di Aymavilles. I tre si erano spacciati per incaricati del Comune, addetti all’installazione di un rilevatore di perdite di gas che – avevano assicurato alla donna per convincerla a lasciarli entrare – era obbligatoria.
Al termine del “lavoro”, hanno richiesto il pagamento di 290 euro. Mentre la donna li prendeva da una pochette, si sono accorti che la stessa conteneva altro denaro. Uno di loro, mentre gli altri tentavano di distrarre la vittima, ha quindi allungato la mano, per arraffare ciò che gli appariva come un facile bottino. Manovra immaginata semplice probabilmente, ma l’anziana se n’è accorta ed ha iniziato a urlare. Tanto è bastato per mettere in fuga i finti addetti del gas.
Con l’aiuto di una vicina, la vittima ha chiamato il 112. Una Volante della Polizia, che si trovava non lontana, ha intercettato il gruppo in fuga. Durante il controllo che ne è seguito, sono stati rinvenuti non solo i soldi frutto dell’“esazione” per il “lavoro” svolto, ma anche altri rilevatori di fughe di gas, assieme a della documentazione. Tutto il materiale è stato sequestrato ed è attualmente all’esame della Squadra mobile, con l’obiettivo di accertare altre truffe già realizzate.
Valutato quanto accaduto ad Aymavilles, l’uomo ritenuto responsabile di aver cercato di sottrarre i soldi all’anziana è stato tratto in arresto, per tentato furto. A suo carico esistono già diversi precedenti del genere, in varie località del nord Italia. In mattinata, Ounasser è stato processato in Tribunale ad Aosta, con rito direttissimo: ha patteggiato, dinanzi al giudice monocratico Marco Tornatore 7 mesi di reclusione (pena sospesa) e 200 euro di multa (l’accusa era rappresentata dal pubblico ministero Eugenia Menichetti).
Inoltre, per lui come per i due complici, è scattata la denuncia per truffa. Tutti e tre, infine, sono stati colpiti da foglio di via obbligatorio del questore Pietro Ostuni, con divieto di tornare in Valle d’Aosta per tre anni.