L'intenzione è quella di far entrare le miniere di rame del Mont Velan, attive probabilmente già prima del '700 e chiuse nel 1945 per esaurimento del materiale, nella rete del parco minerario regionale: “Come è successo, ad esempio, per Saint-Marcel e Brusson – spiega il sindaco di Ollomont Joël Créton – dove ci sono stati dei buoni risultati in termine di valorizzazione tursitica”.
Per questo i comuni di Ollomont e Valpelline, “paese nel quale avveniva la prima lavorazione del rame”, con l'Unité Grand Combin come capofila e la Regione, hanno preparato una relazione per attivare un progetto europeo di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera: “MinMonVe – Le miniere intorno al Mont Velan”.
Il partner svizzero di questa operazione sarà il comune di Vollèges: “Dove, oltre al rame, si estraeva anche piombo e fluoro – spiega il sindaco – loro con il recupero sono un po' più avanti ma gli interessava promuovere maggiormente il sito”.
Nel territorio di Ollomont ci sono due gallerie e alcune strutture minerarie, acquisite dal Comune a fine anni '90, erano già state recuperate: “È il caso dell'attuale casa Scout e della palestra di arrampicata in località Rey”, spiega Créton. Proprio in località Rey si trova uno dei due imbocchi delle miniere: “Era la miniera di scarico che poi quando è stata chiusa si usava per l'affinamento delle fontine – racconta il sindaco – lì vicino c'era anche la teleferica che porta fino a Valpelline”.
Il progetto, per la parte italiana, ammonterebbe ad un milione e 955 mila euro, di cui l'85 per cento sono fondi europei e il 15 per cento statali. Per ora c'è stato solo un ok alla pre-adesione e si saprà “tra aprile e maggio” se saranno concessi i finanziamenti.