A Courmayeur i ‘Numeri primi’ di Paolo Giordano, premio Strega 2008

L'incontro di Courmayeur con il giovane vincitore del Premio Strega 2008 si inserisce nella rassegna estiva Montagne di Cultura ed ha visto un Jardin de l'Ange gremito da grande occasione.
Paolo Giordano e, a destra, Cesare Bieler
Cultura

Un folto pubblico ha assistito, venerdì 22 agosto, alla bella chiacchierata, fresca e spontanea, di Paolo Giordano che ha risposto all’intervista condotta da Cesare Bieller e alle numerose domande di persone che avevano o meno letto il libro.
Rompendo la tradizione che storicamente ha affidato lo “Strega” a grandi e affermati nomi della narrativa italiana, Giordano, ventiseienne fisico torinese, si è aggiudicato la 62° edizione del prestigioso premio con il suo primo romanzo “La solitudine dei numeri primi”.
“Non era quello il titolo che avevo scelto, avrebbe dovuto essere Dentro e fuori dall’acqua e ne andavo anche molto fiero!Ma poi ho dovuto arrendermi al consiglio dell’editore e ho fatto bene!”
“In realtà – spiega meglio Giordano – la questione dei numeri primi era allora semplicemente una pagina all’interno del libro, solo più tardi ho realizzato che invece rappresentava la vera chiave di lettura”.

I numeri primi sono divisibili soltanto per uno e per se stessi, sono diversi e solitari, rari ma certi, vicini a volte, come quelli “gemelli”,  ma sempre a distanza e incapaci di incontrarsi davvero. Così sono Alice e Mattia, i protagonisti del romanzo marchiati entrambi da episodi diversi ma che hanno avuto il potere di segnare i binari paralleli delle loro esistenze.
“L’urgenza della scrittura passa per il desiderio di liberarsi di alcuni ricordi”, dice Giordano per spiegare l’inizio della vicenda che descrive una bambina spaventata e demotivata in un freddo inverno sui campi da sci; “ho vissuto un trauma simile da piccolo, e nel mio libro c’è molto di me anche se in generale è nascosto, non immagino un modo diverso di scrivere che non passi attraverso me stesso, non basta raccontare ciò che si osserva, occorre filtrarlo”.

Per quanto riguarda l’identificazione con Mattia: “mi ritrovo nel suo desiderio di cercare le geometrie delle cose, ma siamo solo vicini, lui è troppo cupo, questo a me non appartiene!”.
Per il futuro Giordano annuncia di avere già qualche idea magari per sviscerare alcuni aspetti poco sviluppati nel primo romanzo e regalare al suo pubblico un’altra storia a cui appassionarsi.

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