Lo hanno sentito in molti, mentre passava sulla città di Aosta, attorno alle 22 di oggi, martedì 31 ottobre. Stasera, però, non si trattava, come negli scorsi mesi, di un’esercitazione. L’elicottero di cui è riecheggiato il motore sulla “plaine” era quello di Air Zermatt, di ritorno da una missione sul Gran Paradiso, dopo aver recuperato una coppia di alpinisti lituani, rimasti bloccati sulla parete nord della montagna.
I due uomini si trovavano poco sotto la vetta, a circa 3.900 metri di altitudine. A interrompere l’ascensione, una scarica di sassi che, colpendoli, ha provocato traumi alla gamba di uno di loro, costringendoli a fermarsi in quota. A quanto si apprende dalla Centrale unica del Soccorso, i due erano “ben equipaggiati” per il tipo di uscita in cui erano impegnati.
La coppia ha dato l’allarme alle 18.30, ma era troppo tardi per far decollare l’elicottero della Protezione civile, che – per le normative di settore – non può effettuare missioni di soccorso notturne. Gli accordi di mutua collaborazione con le autorità del Vallese, siglati dodici anni fa, hanno però consentito di far intervenire “Air Zermatt”, l’ente di soccorso elvetico, evitando una notte in quota agli alpinisti bloccati.
Il “Bell 429” svizzero è arrivato al “Corrado Gex”, sorvolando la valle del Gran San Bernardo, poco dopo le 21. All’aeroporto valdostano, rimasto aperto per l’occasione, con l’impianto di illuminazione acceso, ha caricato a bordo un tecnico del Soccorso Alpino Valdostano, risorsa che ha contribuito alla missione con l’opportuna conoscenza del territorio. Quindi il volo verso la montagna, reso più complicato dall’oscurità e dalla leggera nuvolosità di stanotte.
Dopo aver raggiunto e recuperato i due alpinisti che avevano dato l’allarme, il ritorno sulla pista dello scalo, dove le ambulanze attendevano il ferito e il suo compagno. Condotti entrambi al “Parini”, sono attualmente sottoposti agli accertamenti diagnostici per determinare le cure necessarie.