Due persone sono indagate dalla Procura di Aosta relativamente al ritrovamento, il 5 agosto 2017 a Fornelle di Arnad, del cadavere del bracciante romeno 42enne Aurelian Cochior. A quanto si apprende, si tratta di figure legate all’alpeggio situato a monte del prato in cui si trovava il corpo, dove l’uomo morto aveva lavorato per un periodo non particolarmente lungo. L’ipotesi degli inquirenti – sin dal momento in cui il fascicolo era stato aperto come “modello 44” (cioè in assenza di persone sottoposte ad indagini) – è l’occultamento di cadavere.
Nei giorni del rinvenimento della salma, i Carabinieri della compagnia di Châtillon/Saint-Vincent, incaricati delle indagini coordinate dal pm Eugenia Menichetti, avevano sentito i conduttori della struttura. Avevano riferito come Cochior si fosse allontanato senza dare sue notizie ed aggiunto che pensavano fosse rientrato nel paese d’origine e, per questo motivo, non si erano preoccupati di denunciarne la scomparsa (peraltro, non segnalata alle forze dell’ordine da nessun altro).
Il cadavere era stato notato da un passante: era in avanzato stato di decomposizione e un riconoscimento non era stato possibile con certezza. L’identificazione era quindi avvenuta grazie all’estrazione e alla comparazione del Dna. La famiglia del bracciante non aveva più ricevuto sue notizie da una quindicina di giorni prima del suo ritrovamento. Il medico-legale aveva condotto un’autopsia sul corpo, senza che dall’esame fossero emersi segni di violenza, ma agli inquirenti non era sfuggito un dettaglio come l’assenza delle scarpe.