Cittadinanzattiva Valle d'Aosta ha rinnovato le sue cariche apicali, ieri in assemblea all’Ex maternità di Aosta, eleggendo all’unanimità Assunta Dodaro – già Responsabile del Punto integrato di Tutela e Referente Civico regionale nel progetto AgeNas-Assessorato sanità – in qualità di Segretario regionale e Paola Giordano (già Referente della rete scuola) a Vice Segretario.
Dodaro e Giordano saranno affiancate da un Comitato direttivo tutto al femminile: Anna Maria Vencato, Aurelia Mosele, Celestina Gaillard, Fiona Villani, Giorgia Caddeo, Helga Zen e Monica Seganfreddo. Giovan Battista De Gattis, Segretario regionale uscente, continuerà a partecipare alla vita del Movimento assumendo il ruolo di Responsabile Back office di CittadinanzAttiva della Valle d’Aosta.
L'Assemblea si è concentrata sulla situazione della sanità valdostana rimettendo a memoria i punti dell'Agenda civica proposta al Governo regionale: “Si prende atto con soddisfazione – scrive Cittadinanzattiva in una nota – che i piani di miglioramento, stilati all'interno del Progetto di Umanizzazione delle cure di AgeNas, diventeranno obiettivi del Direttore generale Usl e che la Valle d'Aosta ha deciso di allinearsi al Piano nazionale demenze sia per la presa in carico dei pazienti che per la definizione delle tariffe”.
“Per il resto, purtroppo – aggiungono – dovremo attendere la prossima legislatura confidando in un Assessore alla sanità che voglia/possa dare il proprio contributo politico alle scelte strategiche che impattano sulla salute dei cittadini”.
Tra queste scelte, l'auspicio di un cambio di rotta: “I dati del Registro tumori ed il Piano di Prevenzione e Promozione della Salute regionale non sono ancora stati condivisi con la collettività; ad oggi non è garantita la libertà di cura ai valdostani che devono fare i conti con il ‘blocco’ della mobilità passiva; non sono state investite adeguate risorse per la tutela e promozione della Salute mentale; non è stato creato un tavolo regionale di tutela dei diritti del malato; ancora non sono state coinvolte le associazioni dei cittadini nella riorganizzazione dell’assistenza territoriale e purtroppo non si vedono all'orizzonte strategie per valorizzare tutte le professioni sanitarie”.