Secondo la prima versione dell'ultima variazione di bilancio regionale – quella per intendersi che prevedeva la sospensione del Bon de chauffage salvo poi vederne il ripristino qualche giorno dopo – il denaro trasferito da piazza Deffeyes ai Comuni e Unité sarebbe dovuto diminuire di 3 milioni e 200 mila euro. In particolare, questo ritocco doveva colpire alcune particolari leggi di settore, ovvero trasferimenti con vincolo di destinazione.
Il consiglio d'amministrazione del Celva, consorzio che unisce gli Enti locali valdostani, era quindi orientato a dare parere contrario alla misura: “Se i presupposti erano quelli che erano, probabilmente si votava tutti contro”, ha fatto sapere il presidente Franco Manes, durante l'assemblea di questa mattina.
Nei giorni scorsi però parte dell'emergenza è rientrata, con l'assessore regionale alle Finanze Renzo Testolin (Uv) che ieri ha comunicato ai sindaci di aver trovato 1,3 milioni per il fondo di investimenti riguardo alle opere fino a 150 mila euro di importo e 600 mila euro per le opere contro il dissesto idrogeologico.
Mancano ancora 1,3 milioni di euro rispetto alle promesse iniziali della Giunta Viérin, fatto però in parte compensato dalla disponibilità da parte della Regione di garantire nei confronti dello Stato 40 milioni di euro – 10 in più di quelli previsti inizialmente – di spazi finanziari dei Comuni, dando in parole povere la possibilità agli Enti locali di spendere i propri avanzi di amministrazione, sempre nel caso che ce ne siano e che “siano state avviate – ricorda la sindaca di Fontainemore Speranza Girod – le procedure per l'espletamento delle opere per cui si richiedono gli spazi entro il 31 dicembre 2017”.
Da alcuni sindaci, pur riconoscendo lo sforzo nel tutelare gli Enti locali, sono arrivate critiche nei confronti del metodo utilizzato dalla Regione per presentare il bilancio, senza tenere conto della possibilità che mancassero i 100 milioni di euro contesi con lo Stato, come di fatto poi è avvenuto: “In un momento in cui la politica è in crisi non è che abbiamo di nuovo dato una grande immagine della Valle d'Aosta – ha detto il sindaco di Cogne Franco Allera – è stato approvato un bilancio senza risorse finanziarie, si è andati avanti e ci si ritrova a tre mesi dal voto con una variazione che va a tagliare promesse fatte solo pochi mesi fa”. Allera si è detto anche preoccupato del fatto che “si utilizzino gli utili delle aziende partecipate regionali non per fare nuovi investimenti, ma per dare risorse a aspetti di normale amministrazione”.
Altri, come il sindaco di Pré-Saint-Didier Riccardo Bieller e quello di Valsavarenche Giuseppe Dupont, hanno invece insistito sul fatto che quei 100 milioni siano dovuti alla Valle d'Aosta: “Noi come Regione stiamo dando troppi soldi allo Stato per il riequilibrio dei conti pubblici – ha detto Dupont – il bilancio è stato approvato in modo corretto, quei soldi non avrebbero potuto prenderceli”.
Manes ha poi rivendicato “un lavoro del consiglio di amministrazione del Celva per fare emendamenti per tutelare gli enti locali e avere quantomeno almeno l'80 per cento di quello che era previsto in bilancio”. “Per me – continua il sindaco di Doues – questo è un successo, così come lo è stato quello di aver ottenuto i 12 milioni in più di quest'anno senza vincolo di destinazione”.
Il parere alla variazione è perciò stato favorevole, con l'astensione di Courmayeur, La Thuile, Châtillon, Morgex, Cogne e La Salle.