Se lo dice Gilberto Simoni, uno che nel suo palmarès può vantare, tra le altre cose, la vittoria di due Giri d’Italia, e se ancora ci fossero dubbi, c’è da esserne certi: “Il Giro della Valle d’Aosta è un punto di arrivo, una gara in cui i sogni si possono realizzare. Da ragazzino non vedevo l’ora che arrivasse il Valle d’Aosta, mi preparavo tutta l’estate ed ho bellissimi ricordi. Mi spiace solo che su queste strade si siano corse poche tappe del Giro d’Italia”. “Gibo” era presente ieri, lunedì 7 maggio, al Pavillon du Mont-Fréty di SkyWay, alla presentazione del 55° Giro Ciclistico della Valle d’Aosta, competizione ciclistica internazionale di alto livello dedicata ai dilettanti Under 23, in una sala conferenze gremita. Lui qui ha vinto quattro tappe e, nel 1992, la classifica generale, ed ha commentato le cinque tappe che prenderanno il via l’11 luglio 2018 per concludersi il 15: “Non è una gara da prendere sottogamba, guardando queste planimetrie posso già sentire la fatica che i corridori proveranno”. Lo stesso pensiero che ha un altro atleta capace di faticare parecchio, Francesco De Fabiani, che quest’anno ha ottenuto un terzo posto in Coppa del Mondo di sci di fondo a Falun: “Non mi capacito di queste gare con tappe così pesanti. Nel fondo c’è il Tour de Ski, che è simile, ed è un banco di prova difficilissimo per tutti”.
La qualità organizzativa e sportiva del Giro della Valle d’Aosta non si discute: dei primi venti della classifica dell’anno scorso, sedici sono passati al professionismo, e cinquantadue ciclisti che stanno correndo in questi giorni il Giro d’Italia escono dal Petit Tour. “Siamo un gruppo forte che lavora 360 giorni all’anno per preparare un evento di cinque giorni che sia di qualità”, spiega il Presidente della Società Ciclistica Valdostana Riccardo Moret. “Una manifestazione che ha sempre più un carattere internazionale e da cui escono grandi campioni: su tutti, negli ultimi anni, basta citare Fabio Aru, ma anche Elia Viviani, che ha già vinto due tappe in questo Giro d’Italia, o Maximilian Schachmann, attuale maglia bianca di miglior giovane. L’augurio è che sia un Giro all’altezza, con tanta gente per le strade”.
E c’è una “chicca” che potrebbe rappresentare un’ulteriore ciliegina sulla torta: sono in corso contatti sempre più fitti con Luigi Ecuba, direttore di Eurosport Sud Europa, per la trasmissione sul canale sportivo di alcune clip del Giro della Valle d’Aosta durante il Tour de France. Un colpo “mondiale” che aumenterebbe notevolmente la già grande eco che questa manifestazione raccoglie. Allo stato attuale, in gara ci saranno venticinque squadre, con corridori in rappresentanza di tutti e cinque i continenti che si contenderanno le quattro maglie: quella gialla di leader della classifica generale, quella a pois per i gran premi della montagna, quella bianca della classifica a punti e quella rossa per gli sprint cash. Quest’anno saranno due i ciclisti di casa in gara: Michel Piccot e Laurent Rigollet.
Queste, quindi, saranno le cinque tappe, con una sorta di prima finestra il 17 giugno a Fénis con la 2° Young Cup Valle d’Aosta per esordienti e allievi: si parte, come di consueto, in Francia, con il prologo da 7,9 km da Saint-Gervais Mont-Blanc a Saint-Nicolas de Véroce; giovedì 12 luglio ci saranno i 162,5 km da Rhêmes-Saint-Georges a Rhêmes-Notre-Dame, passando per Courmayeur ed il Colle San Carlo; per la terza tappa si va in Piemonte con la Tavagnasco-Quassolo (148,6 km), mentre il 14 luglio si resta in Val d’Ayas con 160 km da Antagnod a Champoluc ed il Col de Joux fatto per ben due volte che potrebbe dare uno strappo decisivo alla classifica. L’ultima tappa, che nei chilometri conclusivi ricalcherà quella del Giro d’Italia del 26 maggio, partirà da Valtournenche per arrivare al traguardo finale di Breuil Cervinia.