Bilancio Caritas, il vescovo Lovignana: “Occuparsi dei poveri è dovere di ogni cristiano”

Il documento di bilancio traccia la linea dello scorso anno nelle strutture Caritas. Tra i numeri spiccano le 393 persone transitate al Centro d'ascolto per oltre 1.500 ore di colloqui, e i 20mila i pasti di emergenza distribuiti dalla Mensa Tavola Amica.
Immagine di archivio - al centro il vescovo Lovignana ed il direttore Gatto
Società

“Un bilancio è fatto di numeri, ma dietro i numeri ci sono persone e famiglie, non dobbiamo dimenticarcelo, sia persone che vengono aiutate sia quelle che offrono aiuto. È uno strumento interessante anche per chi fa politica e chi, in questi giorni, si candida a farla. Per la Chiesa occuparsi dei poveri è tradurre in pratica il Vangelo, ed è compito di ogni cristiano”.

A dirlo è stato ieri il Vescovo Franco Lovignana, introducendo il bilancio sociale 2017 della Caritas Diocesana. Documento che, in copertina, vede riprodotto “Il Buon Samaritano”, dipinto di Vincent Van Gogh che Lovignana prende ad esempio, nel suo significato: “Una pagina del Vangelo diventata un’icona che ha fecondato la nostra cultura occidentale, facendo della solidarietà un valore non solo cristiano ma umano tout court”.

Bilancio che traccia la linea dello scorso anno nelle strutture Caritas, che, a livello di risorse umane ha visto impiegate – in collaborazione con la Fondazione Opere Caritas Onlus – circa 80 volontari, 3 dipendenti a tempo pieno, 5 part-time e 5 collaboratori esterni per un totale di 12mila 550 ore di impegno stimate.

Ore che sono state spese per 393 persone – provenienti da 45 paesi diversi, il 33% italiane transitate per il Centro d’ascolto (276 uomini, 117 donne): “Un dato significativo – spiega il direttore della Caritas Andrea Gatto – per un centro che ha superato i 20 anni di attività e avuto, lo scorso anno, più di 1.500 ore di colloqui”. 36, invece, le persone richiedenti protezione internazionale accolte – 13 dei quali con moglie e figli nel Paese di origine, da 10 diversi paesi di provenienza e di età tra i 18 ed i 39 anni.

Tra i numeri che spiccano nel bilancio si trovano anche le 3096 notti offerte a 138 persone (120 uomini, 18 donne) al Dormitorio di pronta accoglienza di Aosta, che ha visto l’aggiunta invernale di 7 posti letto di emergenza nell’inverno. Sono stati invece oltre 20mila i pasti di emergenza distribuiti dalla Mensa Tavola Amica e 196 – per un ammontare di 76mila 970 euro – gli interventi economici di anticipo a chi aspettava i contributi regionali. 480 invece i contributi economici per le spese relative a farmaci, visite mediche, spostamenti e acquisti alimentari – per 47mila 760 euro – fatti attingendo dall’8 x mille.

3438 sono invece i quintali di indumenti raccolti nell’anno precedente, 2350 quintali dei quali sono stati conferiti a ditte specializzate per il riuso. 140 persone hanno ritirato gratuitamente i vestiti al Centro d’ascolto, mentre la Caritas ha ricevuto oltre 5mila contatti per gli acquisti, sia per gli indumenti sia per i mobili di abitazione private, i cui numeri di ritiro parlano di 380 interventi. Un quintale, invece, gli abiti consegnati ai detenuti del carcere di Brissogne. Caritas, nel 2017, ha inoltre fornito 802 docce con, una volta a settimana a partire dal 2018, la presenza di un medico.

Tra i nuovi progetti messi in campo lo scorso anno la Caritas Diocesana annovera quello sulle Comunità resilienti in Bassa Valle per il sostegno alle famiglie e alle persone in difficoltà, il progetto di lotta alla povertà energetica – che sperimenti l’installazione di dispositivi per il risparmio energetico per le famiglie a basso reddito – ed il progetto scuola, in collaborazione con l’Itpr di Aosta, con un percorso di riflessione e approfondimento sulle tematiche sociali.

“Queste voci in bilancio – chiude Monsignor Lovignana – sono azioni che danno voce a chi non ce l’ha, ma anche il contributo che come Diocesi viene dato per stimolare la società civile e le singole persone ad assumersi le proprie responsabilità”.

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