Esperti e tecnici regionali della Valle d’Aosta e del Piemonte si sono dati appuntamento nella mattina di giovedì 15 novembre a La Salle al Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan al workshop transnazionale dedicato al tema dei servizi ecosistemici organizzato da Fondazione Montagna sicura nell’ambito del Progetto Interreg Spazio Alpino AlpES (Alpine Ecosystem Services).
Per Servizi ecosistemici il Millennium Ecosystem Assessment, un documento riconosciuto a livello mondiale, intende ” i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano”.
Il seminario, occasione per ampliare il dibattito e il confronto sul tema e sul progetto AlpES, si è aperto con i saluti dell’Assessore all’Agricoltura e Ambiente della Regione Autonoma Valle d’Aosta Elso Gerandin. In sala era presente anche l’Assessore alle Finanze Stefano Aggravi interessato in particolare agli sviluppi del tema sul territorio della Valdigne.
A introdurre i lavori sono stati Jean Pierre Fosson, in qualità di Segretario Generale della Fondazione Montagna sicura e Santa Tutino, Dirigente regionale della Struttura Biodiversità e Aree naturali protette che ha aperto la sessione dei lavori più tecnica.
Diversi poi gli interventi che si sono susseguiti nella mattinata di lavori moderati da Luigi Cortese di ETM Services: per Fondazione Montagna sicura Simone Gottardelli ha presentato obiettivi e risultati del progetto AlpES. Hanno preso la parola anche Mauro Bassignana dell’Institut Agricole Régional, Raffaele Rocco, del Dipartimento Programmazione, Risorse Idriche e Territorio e Riccardo Santolini dell’Università degli Studi di Urbino, uno dei massimi esperti a livello nazionale che ha condotto una mappatura di dettaglio sul territorio valdostano dell’Espace Mont-Blanc.
Grande interesse hanno suscitato, sul fronte della candidatura del Monte Bianco a patrimonio Unesco, gli interventi Cesare Micheletti, consulente scientifico della Fondazione Dolomiti UNESCO, che ha fornito alcune risposte sul ruolo dei servizi ecosistemici nel processo di gestione del bene UNESCO e Marco Alderighi, dell’Università della Valle d’Aosta che ha proposto, invece, una valutazione economica delle ricadute dell’ottenimento del label Unesco.
Soddisfatti gli organizzatori del workshop: “Il bilancio dell’incontro è positivo, a livello regionale e non solo registriamo una grande necessità di approfondire questa tematica che ad ora non assume un carattere vincolante dal punto di vista legislativo in Italia”.
Il workshop transnazionale non è che una delle numerose attività portate avanti da Fondazione Montagna sicura che ha tra i suoi compiti il consolidamento e lo sviluppo di una cultura della sicurezza in montagna. In particolare si occupa dello studio, della ricerca e della gestione di situazioni di rischio glaciale sul territorio valdostano, delle attività in materia di neve e valanghe, tra le quali rientrano l’emissione del Bollettino regionale neve e valanghe e l’aggiornamento del Catasto valanghe. Alle attività istituzionali si abbinano le ricerche condotte nell’ambito dei numerosi progetti cofinanziati e le numerose azioni di formazione, divulgazione e sensibilizzazione al pubblico, inteso sia come residenti che come turisti.
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