E’ un 2018 positivo quello tracciato dal Centro nazionale Trapianti e dall’Aido nazionale che lavorano in stretta sinergia. L’attività di donazione in Italia si consolida, le liste d’attesa di chi aspetta un organo per il terzo anno consecutivo calano e in particolare diminuisce l’attesa per il trapianto di rene mentre le dichiarazioni di volontà alla donazione degli organi sono quasi raddoppiate, grazie alla possibilità di registrare la propria scelta al rinnovo della carta d’identità elettronica.
A guidare questo trend positivo è anche la Valle d’Aosta: con una percentuale del 90,5 dei Comuni (sono 68 su 74) abilitati a trasmettere le dichiarazioni di volontà al Sistema Informativo Trapianti si colloca nella fascia di regioni virtuose insieme a Toscana, Friuli Venezia Giulia e Provincia di Trento. Di questi poi l’86,5 per cento ha già trasmesso almeno una dichiarazione di volontà al Centro Nazionale Trapianti.
“L’’80% di chi manifesta la volontà lo fa in positivo, a favore della donazione” spiega Sara Calligaro, medico anestesista e coordinatore ospedaliero dei prelievi di organi e tessuti nell’ambito del Dipartimento di anestesia e rianimazione. “Per me è un dato interessante, un segnale anche di fiducia e di buona percezione della sanità regionale”.
Nel complesso in Italia i trapianti effettuati nel 2018 sono stati 3718, di cui 3407 da donatore deceduto e 311 da vivente. Anche in questo caso si tratta del secondo miglior risultato mai registrato, un dato in calo rispetto al 2017 ma che consolida il trend di crescita degli ultimi cinque anni (+20,4%).
In Valle d’Aosta non si eseguono trapianti, ma solo prelievi. “Abbiamo una convenzione con la Regione Piemonte, e siamo inseriti nel sistema nazionale dei trapianti” spiega ancora la Calligaro. Nel 2018 sono 9 le persone in morte cerebrale che hanno donato gli organi. “Con gli organi di questi donatori abbiamo potuto aiutare molte più persone in lista d’attesa”.
Il numero sembrerebbe piccolo ma va rapportato alla popolazione valdostana. E il dato significativo è che tutte le persone in morte cerebrale e considerate idonee alla donazione hanno dato il loro assenso. O per espressa volontà in vita del defunto o tramite le loro famiglie. “Il fatto che si parli molto di Aido grazie ai tanti eventi e alle iniziative che organizziamo sul territorio ha senza dubbio contribuito a questo risultato per cui non c’è nessuna opposizione alla donazione in Valle così come si registra una crescente attenzione al tema.” è il commento di Paola Borgnino, presidente regionale dell’Aido. L’associazione valdostana registra 6155 iscritti, ancora in crescita rispetto agli anni precedenti.