Inizio inatteso per l’udienza odierna del procedimento su un presunto giro di corruzione nell’ambito delle partecipate regionali. Appena in aula, il pm Luca Ceccanti ha chiesto al Gup Paolo De Paola di revocare la parte dell’ordinanza, emessa la settimana scorsa, con cui era stata sancita l’inutilizzabilità di alcune testimonianze prodotte dalla Procura. Dopo una pausa durata oltre due ore il giudice ha accolto l’istanza dell’accusa, ammettendo quindi al fascicolo processuale i documenti inizialmente esclusi.
Le sit (acronimo tecnico di “sommarie informazioni testimoniali”) al centro della contestazione contengono le dichiarazioni di un artigiano romeno e del funzionario di una partecipata e sono considerate particolarmente importanti dall’ufficio inquirente, sia per la contestazione delle ipotesi di reato di corruzione, sia perché tutti gli imputati hanno chiesto il rito abbreviato (in cui la decisione si basa sugli atti del procedimento).
L’inammissibilità delle testimonianze era stata dichiarata, in origine, a seguito di un’eccezione preliminare sollevata dalle difese dei sette imputati. In particolare, era stata la tesi addotta dagli avvocati, si trattava di persone che avrebbero concorso nei reati contestati e, quindi, avrebbero dovuto essere sentiti come indagati e non in qualità di “persone informate sui fatti”. Una visione cui il pubblico ministero si è opposto oggi adducendo che non vi era modo di indagare i due testimoni.
Il procedimento vede tra i sette imputati l’ex presidente della Regione Augusto Rollandin, il titolare del “Caseificio Valdostano” Gerardo Cuomo e il già manager Finaosta Gabriele Accornero, accusati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione continuata per plurimi atti contrari ai doveri d’ufficio. L’udienza a Palazzo di giustizia sta proseguendo con la requisitoria del pm Ceccanti, iniziata poco dopo mezzogiorno e destinata a concludersi (verosimilmente tra alcune ore) con le richieste della Procura per gli imputati.