Le idee arrivano, a volte, senza avvisare. Magari ispirate da una semplice cartellina. Ne sa qualcosa l’Assessore regionale alla Sanità, Mauro Baccega che sul futuro di Palazzo Cogne ha portato in Consiglio una proposta, che ha spiazzato tutta l’aula, maggioranza compresa. Proposta arrivata peraltro dopo un’ora di sospensione dei lavori, durante la quale una parte del Governo aveva lavorato con la minoranza per trovare la convergenza su una mozione presentata dalla Lega Vda.
L’idea “uscita dal cilindro” di Baccega? Affidare Palazzo Cogne all’Arer per ristrutturare gli spazi per CCS Cogne e al contempo realizzare degli alloggi per disabili.
“Si potrebbe prevedere un affidamento all’Arer della palazzina del quartiere Cogne, al fine di un recupero del fabbricato da destinare al CCS Cogne, mentre l’area dove trovavano posto le associazioni potrebbe essere riqualificata, nel tempo, con la realizzazione di appartamenti da assegnare esclusivamente ai disabili, atteso che il Contratto di Quartiere non ha previsto alloggi a sufficienza” ha delineato la sua idea in aula Mauro Baccega.
Le parole dell’Assessore hanno colto di sorpresa i suoi stessi colleghi di Giunta, tanto che poco dopo l’Assessore ha dovuto intervenire nuovamente per correggere il tiro: “Mi assumo tutta la responsabilità di quanto detto e chiedo venia alla maggioranza. Ho proposto quest’ipotesi di lavoro al Consiglio e non in maggioranza, perché non avevo ancora maturato quest’idea che mi è venuta vedendo una cartellina del collega Borrello”.
Servito l’assist alla minoranza. Stefano Aggravi: “Sono stupito da questa situazione, mi chiedo se, se come come avvenuto per Palazzo Cogne, anche su altre situazioni programmatiche le idee vengono gestite a livello di consiglio, possiamo cambiare la forma di governo. Sarà mia premura valutare i bilanci dell’Arer, potrebbe esser utile per il proseguo, per farne una proposta condivisa dal nuovo governo dei 35”.
Dai banchi del governo regionale l’Assessore Renzo Testolin, titolare del dossier, definisce la proposta del collega “un’opportunità alternativa, magari estemporanea in questo contesto, che poteva essere rappresentata in modo diverso, ma che fa parte di quelle valutazioni che all’interno di un percorso futuro possono venire esaminate. Non ci si può però nascondere dietro un dito e dire che una ristrutturazione di questo tipo possa avvenire in due mesi”.
Alla fine la maggioranza si astiene sulla mozione (respinta) in quanto “due degli impegni proposti sono già stati avviati.” Ovvero: la richiesta di una perizia definitiva dell’intero stabile di Palazzo Cogne e l’identificazione degli spazi alternativi per il Ccs Cogne.
“Con cinque associazioni abbiamo identificato e chiuso un percorso che li porterà nei prossimi mesi a utilizzare e gestire una sala nel centro di Aosta; – ha spiegato Testolin – con altre due associazioni si è in predicato per la verifica di alcuni spazi sempre nel centro di Aosta, altre invece si sono organizzate in maniera autonoma”.
Sempre sul CCS Cogne è stata bocciata anche una risoluzione depositata dalla consigliera regionale Daria Pulz che chiedeva alla Giunta di pianificare rigorosamente gli interventi di messa in sicurezza e la tempistica per la riapertura . “Il Palazzo Cogne è uno stabile di pregio dal punto di vista storico che, se non ristrutturato, sarà destinato all’abbandono – dice la consigliera di Adu Vda – un’altra struttura fantasma nella città di Aosta dopo il Regina Maria Adelaide”.