Cos’hanno in comune l’aeroporto della Valle d’Aosta e quelli di Saba nelle Antille Olandesi, di Toronto in Canada, o di Queenstown in Nuova Zelanda? La risposta, secondo la compagnia charter anglo-americana “Private Fly”, che ogni anno promuove un sondaggio tra “addetti ai lavori”, è chiara: si tratta di alcuni dei dieci scali al mondo che offrono un atterraggio mozzafiato dal punto di vista panoramico.
I risultati dell’edizione 2019 dell’inchiesta sono stati resi noti da poco: l’aeroporto “Corrado Gex” si è classificato alla decima posizione. Il fanalino di coda, ma “di lusso”, vista la tipologia della graduatoria. La giuria era composta da un team di tredici esperti – tra piloti, appassionati giramondo e di strutture ricettive, influencer e giornalisti di settore – ma il voto era aperto anche online, per una partecipazione finale che gli organizzatori dichiarano aver coinvolto “migliaia di persone”.
La motivazione del piazzamento dell’aeroporto valdostano è legata al trovarsi “in uno dei più bei posti delle Alpi, vicino al Monte Bianco”. “Arrivi tra le montagne più maestose d’Europa. – si legge nei risultati – Un avvicinamento eccezionale, che include il Monte Bianco, il Cervino e l’atterraggio in una valle coperta dalla neve”. I risultati hanno fatto il giro dei media specialistici, finendo, tra l’altro, sul canale “Viaggi” dell’edizione online di CNN.
Sul podio sono saliti, dal gradino più basso al più alto, l’aeroporto di Nizza in Costa Azzurra (Francia), il “Barra Airport” in Scozia (Regno Unito) e quello di Donegal in Irlanda. Se, per il piazzamento paesaggistico, sembra potersi concludere che “piccolo è bello”, i numeri dei passeggeri annui di questi scali dipingono una geografia diversa, tutt’altro che scontata.
Stando alle ultime statistiche disponibili, infatti, a Donegal sono transitati 46.514 viaggiatori nel 2017, a Barra 10.658 (2015) e a Nizza poco meno di 14 milioni (2018). Riportare il “Gex” in questa classifica, però, sembra destinato a chiedere più tempo, idee ed energie, anche se a Saint-Christophe la visibilità scaturita dall’inchiesta di “Private Fly” è stata salutata come manna dal cielo. I prossimi a scendere, però, dovranno essere dei velivoli.