Fermato dalla Polizia lo scorso 12 febbraio, andrà a processo il prossimo 27 maggio, nel giro di appena più di tre mesi. Accade a Stanley Nwuay, 34enne nigeriano, accusato di violenza sessuale. Chiuse le indagini, il pm Carlo Introvigne ha chiesto, per l’uomo, il giudizio immediato: il termine per la richiesta di riti alternativi è trascorso e, così, Nwuay dovrà comparire dinanzi al Tribunale in composizione collegiale, per il dibattimento ordinario.
L’uomo è detenuto dall’epoca dei fatti, che avevano avuto per teatro un bar di via Torino, ad Aosta. Nwuay, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, aveva bussato al bagno del bar, al piano interrato del locale. Sentitosi rispondere da una voce femminile, ha atteso l’apertura della porta e, con i pantaloni già abbassati, aveva spinto la donna contro la parete, “palpeggiandola e cercando di denudarla”, come spiegato all’epoca dalla Questura.
Le urla e l’energica resistenza incontrate, assieme all’arrivo del titolare del bar, avevano evitato il peggio e messo in fuga Nwuay. La “Volante” accorsa sul posto, ricevuta una descrizione dettagliata, lo aveva poi individuato non molto dopo in una via della città. In quell’occasione aveva cercato di eludere il controllo dei poliziotti, che lo avevano bloccato e condotto in Questura.
Là, la vittima – presentatasi per la denuncia – lo aveva “riconosciuto senza ombra di dubbio”, facendo scattare il fermo d’indiziato di delitto. Dagli accertamenti era emerso, oltre a qualche piccolo precedente, che avesse richiesto, in passato, protezione internazionale alla Questura di Torino, vedendo rigettata sia l’istanza, sia il successivo ricorso. L’uomo, in passato, aveva risieduto a Carmagnola, ma risultava ora senza fissa dimora.