Il Consiglio regionale vara la prima variazione di bilancio da 33 milioni di euro

I due disegni di legge hanno rischiato di esser rinviati, dopo che la Lega, citando una sentenza del Tar della Calabria (la 862 del 5 ottobre 2017), è tornata a sollevare una pregiudiziale sulla partecipazione al voto di Augusto Rollandin, condannato il 28 marzo scorso a 4 anni e 6 mesi e in attesa del decreto di sospensione per la "Severino".
Politica

Dopo due giorni di battibecchi e scontri, anche piuttosto accesi, il Consiglio regionale ha varato nella tarda serata di ieri, con 18 voti a favore e 17 contro, il primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2019-2021 e le sue disposizioni collegate.

I due disegni di legge hanno rischiato di esser rinviati, dopo che la Lega, citando una sentenza del Tar della Calabria (la 862 del 5 ottobre 2017), è tornata a sollevare una pregiudiziale sulla partecipazione al voto di Augusto Rollandin, condannato il 28 marzo scorso a 4 anni e 6 mesi e in attesa del decreto di sospensione per la “Severino”.
E’ servito quindi un nuovo parere legale degli uffici regionali per far ripartire i lavori dell’Assemblea intorno alle 17. Anche perché nel mentre Mouv’ aveva chiesto di votare il rinvio con l’appello nominale. Richiesta che aveva riportato nella mente dei consiglieri di maggioranza altre votazioni nominali, finite poi davanti alla Corte dei Conti.

Il rinvio della discussione alla fine è stato bocciato con 19 voti (oltre alla maggioranza, ha votato contro anche la consigliera Pulz) ma la polemica è proseguita fuori dall’aula, a suon di comunicati stampa. Con Uv, Alliance Valdotaine, Stella Alpina Gruppo Misto che accusano la Lega di “fake news” – alla ripresa dei lavori si è poi scoperto che la sentenza del Tar era stata impugnata in Consiglio di Stato e annullata – e il Carroccio che precisa come i giudici di secondo grado siano andati a toccare “esclusivamente una questione procedurale” e non “la tesi sostenuta nella sentenza”.

Cosa prevede la variazione?

Fra le misure inserite in variazione, la riduzione dell’aliquota Irap, già dal 2019, a tutti i soggetti passivi con esclusione delle categorie già differenziate dalla normativa nazionale e destinatarie di aliquote dedicate, oltre all’esenzione totale dall’Irap per gli enti cooperativi a mutualità prevalente. Quasi 9 milioni di euro vanno invece alla finanza locale, di cui 5 milioni agli investimenti dei Comuni. 2,7 milioni sono assegnati per la realizzazione di una scuola progettata per moduli prefabbricati, destinata ad ospitare temporaneamente la sede dell’istituzione scolastica Unité des Communes Valdôtaines Mont-Rose e le classi della scuola secondaria di primo grado di Pont-Saint-Martin.

Nel settore delle infrastrutture sportive vengono incrementate le risorse a sostegno degli investimenti per lo sviluppo e la riqualificazione degli impianti a fune per un importo complessivo nel triennio di 8 milioni di cui 7 per interventi da effettuarsi nel 2019.

All’agricoltura andranno 5,5 milioni che in parte permetteranno ulteriori interventi a favore della manutenzione e cura del territorio e l’aumento delle giornate di attività dei cantieri forestali nel 2019.
All’edilizia scolastica sono destinati ulteriori 1,1 milioni di cui 268.000 euro sono destinati al finanziamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento di riconversione a convitto per studenti dell’ex priorato e Collegio Saint-Bénin.
Il disegno di legge destina alla progettazione e realizzazione del presidio unico ospedaliero regionale 108.625.000 dal 2019 al 2025, di cui euro 275.000 per l’anno 2019, euro 6.975.000 per l’anno 2020 e euro 20.275.000 per l’anno 2021.

Oltre a distribuire risorse, il disegno di legge prevede però anche dei prelievi. Come il canone che viene applicato a Skyway (500 mila euro annui a decorrere dal 2020, mentre nel 2019 la società dovrebbe corrispondere i canoni arretrati per circa 3 milioni di euro), fortemente contestato in aula da Lega e Mouv’.  Aumentano poi le entrate per i canoni derivanti da concessioni di grande derivazione d’acqua.

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