Visti la relazione tecnica dei Vigili del fuoco e le indagini condotte dai Carabinieri, la Procura ha escluso la matrice dolosa per l’incendio che, lo scorso 17 marzo, ha completamente distrutto lo chalet adibito a punto informazioni lungo la Statale 26, in frazione Arliod a Gignod. Il pm Carlo Introvigne ha quindi chiesto al Gip del Tribunale l’archiviazione del fascicolo aperto all’indomani dei fatti, avvenuti una domenica pomeriggio.
La struttura, di proprietà dell’Unité des Communes Valdôtaines Grand-Combin (la realizzazione era stata finanziata, nel 2005, dall’Unione europea, nell’abito di un progetto Interreg), in passato aveva ospitato un bistrot-rivendita di prodotti tipici. Ultimamente era chiusa, a seguito della rescissione anticipata del contratto con il gestore e non era dotata di videosorveglianza. Era in via di preparazione il bando per riaprirla, in vista della stagione estiva.
A quanto è emerso dai rilievi dei Vigili del fuoco, le fiamme erano partite dall’esterno dello chalet, sul lato che si affaccia su una scarpata. Il rogo non ha interessato il quadro elettrico (inattivo da tempo, perché il locale era chiuso), né i bidoni dell’immondizia della vicina area verde. Non sono state rinvenute tracce di acceleranti, o sostanze usate per appiccare le fiamme. La struttura è stata considerata completamente inservibile e da demolire.