Si alza lo scontro politico in vista dell’Assemblea dei soci del Casinò, chiamata il 7 giugno ad approvare il bilancio 2018, che registra una perdita di 55 milioni di euro. Alle dichiarazioni della consigliera Pulz di questa mattina risponde a stretto giro la Lega Vda, tirata in ballo sulla postergazione dei 48 milioni di euro.
“La Consigliera Pulz, che è anche insegnante, spiegherebbe dei concetti così complessi ai suoi alunni senza averli prima adeguatamente approfonditi? Forse, prima di lanciarsi in dichiarazioni improvvide, avrebbe potuto, e dovuto, confrontarsi con i deputati uffici della Regione, dove lavorano persone competenti e disponibili a chiarire ogni dubbio interpretativo” sottolinea in una nota il Carroccio.
“In merito alla postergazione del debito citata dalla Consigliera, giova ricordare che si tratta di una procedura insita nel finanziamento stesso da parte del Socio. – sottolinea la Lega Vda – Infatti già nel progetto di bilancio al 31 dicembre 2017 l’Avvocato Giulio Di Matteo, allora Amministratore Unico della Casinò Spa, aveva precisato nel documento di bilancio come la postergazione del debito nei confronti di Finaosta fosse di fatto una disposizione prevista dalla relativa normativa (articolo 2467 del codice civile), quindi non certo una «decisione arbitraria dell’amministratore di fiducia dei leghisti», come invece insinuato dalla Consigliera Pulz”.
Il Carroccio ricorda inoltre alla consigliera come “il concordato non è una «procedura inventata dalla Lega per regalare 48 milioni di Euro al Casinò»”, bensì una procedura concorsuale prevista dalle norme in materia di diritto fallimentare, nonché l’unica alternativa possibile al fallimento”. Scenario quest’ultimo che avrebbe un “impatto devastante” nei confronti dei dipendenti e delle loro famiglie e delle “ripercussioni negative in termini di indotto su tutta l’area”.
Infine il movimento sottolinea come “l’approvazione del bilancio del Casinò non è più una questione di competenza politica, ma tecnica, tant’è vero che si pone sotto l’egida del Tribunale e con la vigilanza del Commissario giudiziale. Ritenere perciò che il bilancio sia «un bilancio che fa acqua da tutte le parti» è un’affermazione che non colpisce la Lega Vallée d’Aoste, ma lede l’autorevolezza del Tribunale e la vigilanza del Commissario giudiziale, nonché la stessa procedura concordataria. Commissario che, tra l’altro, si è già espresso positivamente in merito all’approvazione del bilancio stesso”.