Truffe agli anziani: quattro anni di carcere a testa per due arrestati

Maria Esposito, 48 anni, e Gianluca Palmieri, 28 anni, erano stati fermati dai Carabinieri lo scorso 6 febbraio. Due vittime di raggiri nelle ore precedenti avevano riconosciuto uno di loro e i gioielli trovati nell’auto su cui viaggiavano.
Il capitano D'Angelo ripercorre il fermo.
Cronaca

In carcere dallo scorso 6 febbraio, quando i Carabinieri li avevano arrestati ad Aosta per episodi legati a truffe e raggiri ad anziani, nella mattinata di oggi, giovedì 13 giugno, sono stati processati e condannati. A Maria Esposito, 48 anni, e Gianluca Palmieri, 28 anni, entrambi nati a Napoli e residenti in Campania, il Gup del Tribunale Davide Paladino ha inflitto quattro anni di carcere ognuno. L’accusa era rappresentata dal pm Francesco Pizzato.

Dall’auto su cui erano i due la sera del fermo, in via Volontari del Sangue, erano spuntate due buste con gioielli e 250 euro. Portati in Caserma, una vedova 78enne fresca vittima della coppia aveva riconosciuto sia i preziosi che le erano stati presi, sia il ragazzo che glieli aveva sottratti. Era così emerso il “modus operandi” dei due, ispirato ad una trama classicissima: spacciarsi per “giudice del Tribunale di Aosta”, in procinto di trattare un illecito commesso da un parente, cui il versamento di una somma di denaro (da consegnare ad un Carabiniere pronto a passare a casa) avrebbe evitato la denuncia.

L’uomo riconosciuto in Palmieri si era quindi presentato alla porta della donna, spacciandosi per militare. Lei, in un rigurgito di sospetto, aveva chiesto di fornire un tesserino di riconoscimento, ma lui – era emerso al momento degli arresti – “le strappava il borsello al cui interno” l’anziana aveva “riposto 250 euro e vari monili in oro”. L’altra busta trovata nella vettura era di una seconda vittima, truffata il pomeriggio precedente. Anche lei, coetanea dell’altra truffata, aveva riconosciuto refurtiva ed arrestato.

I guai, per Palmieri ed Esposito, erano però appena iniziati, perché dagli accertamenti degli uomini dell’Arma, era emerso che i due ricordassero le persone riprese, nel gennaio 2019, da una telecamera in un negozio aostano, dov’era stata comprata merce utilizzando il bancomat asportato, sempre in seguito ad un raggiro, ad un anziano che non lo aveva ancora bloccato. La condanna odierna include così, oltre al furto con strappo e alla serie di truffe tentate e consumate, l’utilizzo indebito di carta di credito.

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