Comunità europea dello sport 2021, in Valdigne la Commissione Aces

Courmayeur, Morgex, La Salle, Pré-Saint-Didier e La Thuile concorreranno all'iniziativa organizzata dall'Aces per diffondere la cultura dello sport nella cittadinanza.
Comunità europea dello sport - Aces
Politica

Bisognerà attendere il 30 settembre per sapere chi sarà il vincitore, nella candidatura a tre per aggiudicarsi il titolo di Comunità europea dello sport per il 2021. L’iniziativa coinvolge i Comuni di Courmayeur, La Salle, Morgex, Pré-Saint-Didier e La Thuile, i cui progetti dovranno prevalere su quelli organizzati da 17 comuni della provincia di Trapani e da quelli della Val di Chiana, tra le province di Arezzo e Siena.

L’iniziativa è coordinata dall’associazione no profit Aces Europe. Per intendersi, è la stessa che due anni fa ha insignito Aosta del titolo Città europea dello sport, con il Capoluogo impegnato ad organizzare manifestazioni sportive dilettantistiche, con l’obiettivo di avvicinare il più possibile la cittadinanza all’attività fisica. Aosta correva per la categoria delle città, mentre i cinque comuni dell’Alta Valle coordineranno i loro sforzi in quella delle community.

L’iniziativa nasce nel lontano 1999, grazie all’amicizia tra il presidente di Aces Gian Francesco Lupattelli e l’allora sindaco di Madrid José María Álvarez del Manzano. «Per alcuni anni si è trattato di un concorso privato, che coinvolgeva soltanto le capitali – racconta lo stesso Lupattelli – ma dal 2007 collaboriamo con l’Unione Europea e abbiamo un nostro ufficio a Bruxelles: la cosa ci ha permesso di ampliare anche alle città e alle comunità».

Non è semplice spiegare qual è l’apporto effettivo dell’iniziativa sul destino delle città che vi partecipano. Il caso di Aosta, ad esempio, è stato controverso: complice l’allora scarsa possibilità di spesa e la carenza di organico nella macchina amministrativa. Dall’Aces non arrivano fondi, ma solo supporto tecnico e alle classiche iniziative del Comune non si era riusciti ad aggiungere granché d’altro. La vittoria del Capoluogo ha avuto quindi un seguito difficile da pesare negli anni.

François Noël, direttore allo Sport del Comune di Marsiglia e membro della commissione di valutazione dell’Aces, rivendica invece i risultati ottenuti nel 2017 da parte della città francese nell’ambito dell’iniziativa: «Grazie al coordinamento di molti livelli amministrativi, dallo Stato, al dipartimento, al nostro Comune, siamo riusciti a ottenere un budget di 20 milioni di euro – spiega – con il quale ci siamo concentrati soprattutto nel rifacimento di tutte le attrezzature per lo sport rivolte ai cittadini».

Noël parla di manutenzione di opere che erano vecchie «trenta, quarant’anni: campi di petanque, attrezzatura per la ginnastica, campi da volley sulle spiagge». Secondo il funzionario la vittoria nella candidatura «ha dato fiducia e una buona esperienza nella progettazione alla nostra città, tanto che negli anni successivi siamo riusciti a portare le gare di barca a vela e nel 2023 Marsiglia, pur non avendo una forte squadra di rugby, ospiterà nel suo nuovo stadio ben sei partite della Coppa del mondo».

Anche Lupattelli sottolinea, in Italia, l’esperienza di Torino nel 2015: «Con l’allora sindaco Piero Fassino si era fatto un ottimo lavoro – spiega – con un investimento di 2,5 milioni di euro, l’indotto è stato calcolato intorno ai 15 milioni». Enrico Cimaschi, consigliere delegato Aces per il nord Italia, prova a dare il senso della partecipazione al concorso: «Noi siamo disponibili a dare supporto a chi partecipa, con i nostri sei, sette esperti di progettazione che abbiamo in ufficio a Bruxelles – afferma – e la cosa va avanti anche successivamente: se dalle amministrazioni arrivano input e proposte siamo felici di mettere a disposizione la nostra rete di esperienza».

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