La forza di Yasmeen: una protesi per scalare le vette e portare la pace in Palestina

Yasmeen Al Najjar arriva dalla Palestina. A soli tre anni ha perso in un incidente la gamba destra. Nel 2014 ha conquistato la cima del Kilimangiaro. Progetta in futuro di raggiungere l’Everest. Oggi sale in cima al Breithorn accompagnata dalla guida alpina Anna Torretta.
La guida alpina Anna Torretta con Yasmeen Al Najjar
Società

È la determinazione il tratto che più contraddistingue la ventiduenne palestinese Yasmeen Al Najjar. A soli tre anni, a causa di un incidente, perse la gamba destra. Da allora non ha mai perso la forza di reagire.

Dalla Palestina è arrivata in Valle d’Aosta per raccontare la sua esperienza, in un incontro organizzato ieri sera dal Gruppo Cultura di Châtillon, e per conoscere le montagne valdostane.

Oggi sarà impegnata in una nuova sfida: la salita al Breithorn, ghiacciaio del Massiccio del Monte Rosa. Sarà l’occasione per testare la sua ‘gamba nuova’, una protesi applicata soltanto tre giorni fa, che le farà raggiungere quote superiori ai quattromila metri di altezza. Ad accompagnarla sarà, insieme a uno staff, la guida alpina Anna Torretta.

Non è la prima volta che Yasmeen sfida la montagna. Nel 2014, a diciassette anni, ha raggiunto, in sei giorni, la cima del Kilimangiaro. Nei suoi programmi futuri, l’ambizioso desiderio di arrivare sull’Everest.

Quando Yasmeen arriva in cima, assapora il gusto della libertà. La sua e quella del suo Paese, la Palestina. Le sue imprese eroiche sono un modo per comunicare con la gente. Yasmeen scala le vette per tenere alto il nome della sua Terra di origine. Un territorio tormentato dalle ostilità e dilaniato dall’occupazione israeliana. Yasmeen è un esempio anche in questo perché ben rappresenta quel tipo di resistenza pacifica propria di milioni di palestinesi talvolta genericamente descritti come terroristi.

Abituata fin da piccola a lottare e resistere, la sua vita è una sfida continua. Afferma I want to be strong like a mountain (voglio essere forte come una montagna) quando spiega di voler ottenere, con lo stesso impegno con cui scala le vette, la pace sulle sue colline, inaccessibili perché occupate dagli insediamenti israeliani. La guida alpina Anna Torretta la aiuterà nel suo progetto di pace portandola lassù dove scompaiono i confini.

A dialogare con Yasmeen Al Najjar anche la politica Luisa Morgantini, Presidente dell’Associazione Assopace Palestina, e Pietro Giglio, Presidente dell’Unione Valdostana Guide Alta Montagna e del Collegio nazionale delle Guide Alpine Italiane. Una chiacchierata che si è svolta nella saletta dello storico Hôtel Londres, dal quale partirono le prime spedizioni dirette sul Cervino. Così anche Yasmeen, ieri sera, è partita da Châtillon direzione Chamois, dove ha pernottato, ospite di una famiglia locale, per poi cominciare questa mattina la sua avventura verso il Breithorn.

“People can do the difference”, Yasmeen sa che sono le persone a poter fare la differenza. Chissà se un giorno riuscirà a realizzare il suo sogno: camminare liberamente sulle “sue montagne”, quelle colline palestinesi che sovrastano il villaggio in cui vive.

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