C’è amarezza, al Forte di Bard. Dopo la notizia di ieri del sequestro preventivo di 1,1 milioni di euro da parte della Procura di Aosta, l’Associazione risponde, e lo fa tramite un comunicato.
“L’Associazione Forte di Bard – si legge nella nota – fa presente di avere attivato in data odierna (ieri, lunedì 2 settembre, ndr.) nelle competenti sedi le opportune iniziative di difesa, con piena fiducia nella Magistratura”.
Riguardo al merito della contestazione, ovvero la presunta evasione dell’Iva nel 2015/16 sulla quale punta il dito la Procura, l’Associazione “si limita ad evidenziare che i fondi ricevuti dalla Regione Valle d’Aosta sono contributi erogati in base alla legge, e non corrispettivi; per questa ragione non sono stati assoggettati ad Iva”.
“Risulta del tutto irrilevante, in relazione alla presunta evasione Iva contestata – scrivono ancora da Bard –, lo svolgimento o meno di attività commerciale da parte del Forte di Bard ovvero la spettanza di agevolazioni”.
Soldi nel conto corrente che, una volta posti sotto sequestro, creano qualche problema: “L’Associazione – chiude la nota – esprime il proprio grande dispiacere per le inevitabili ricadute in termini di funzionamento del Forte e pagamento di dipendenti e fornitori, e segnala che al momento non sono previste interruzioni nell’attività”.