3500 km, 47 giorni e 8 paesi, questa l’impresa affrontata da Daniele Vallet, che partendo in bicicletta dalla Valle d’Aosta è giunto fino in Grecia, passando per i Balcani, come ha raccontato durante una conferenza all’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans.
L’evento ha visto la partecipazione di Patrizio Roversi, cocreatore di Turisti per caso, popolare community che ha sostenuto l’impresa, insieme a Italia slow tour.
Roversi ha sottolineato il grande successo mediatico del viaggio, che ha spinto molte istituzioni a seguire questa idea di mobilità ecosostenibile.
Presente all’iniziativa anche l’assessore al turismo Laurent Vierin, che ringraziato Vallet per aver contribuito a diffondere l’immagine della Valle d’Aosta nel mondo.
Il valdostano durante il suo tragitto è sempre stato ospitato da locali, ai quali ha in cambio regalato un cavatappi in legno coi colori della valle d’Aosta: l’oggetto viene da un viaggio in Congo, dove Vallet aveva precedentemente contribuito all’acquisto di biciclette per i bambini del posto.
Come ha commentato Vallet “Viaggiare in bici, oltre ad essere ecosostenibile, consente di vedere tutti i passaggi e i cambiamenti culturali da un luogo all’altro, che altrimenti non si percepirebbero.” Un viaggio quindi ricco di esperienze significative tra cui l’incontro ad Asiago con il figlio di Mario Rigoni Stern, Giambattista, e la tappa in Montenegro, dove il ciclista è stato testimone del forte contrasto tra la bellezza del paesaggio e il totale disinteresse per la tutela dell’ambiente.
Una volta raggiunta la sua meta, l’isola greca di Itaca, Vallet non si è fermato, ma ha proseguito in traghetto fino a Brindisi, dove ha ripreso la pedalata, concludendo il suo viaggio a Positano. Le numerose altre tappe sono invece state stabilite durante il tragitto, in perfetto stile turisti per caso, come ha osservato Roversi.