Le persone mi chiamano per svariati motivi e problemi, ma indipendentemente dalla difficoltà presentata, spesso hanno tutti un comun denominatore: l’incapacità di arrestare il flusso di pensieri. Ebbene sì, è molto frequente la tendenza a rimuginare sulle diverse situazioni che ci accadono durante la giornata o addirittura su ciò che ci è accaduto nelle giornate precedenti. A chi non succede di arrivare a casa la sera dopo il lavoro e, invece di riuscire a rilassarsi, si ritrova a pensare e a ripensare? Questo oltre ad essere molto faticoso e stancante, ha anche delle ripercussioni sulla propria salute.
La mente è affollata da mille pensieri caratterizzati da dubbi, domande, incertezze e ogni pensiero ne genera un altro, a volte questo “tormento cerebrale” accade anche di notte, ci si sveglia ed eccoci che la testa va da tutte le parti e il sonno sparisce fino a giungere ai primi bagliori dell’alba, momento in cui neanche le cannonate riuscirebbero a buttarci giù dal letto!
Sono molto affascinata dal funzionamento del nostro organismo e dalla correlazione che esiste tra mente e corpo ed è per questo che oggi cercherò di rispondere a tre quesiti:
Perché succede di rimuginare e soprattutto perché sembra un’impresa impossibile da arrestare?
Perché tutto questo dovrebbe nuocere alla propria salute?
È possibile interrompere questa “marcia”?
Vediamo di rispondere al primo quesito: si tende a rimuginare perché vogliamo trovare una soluzione al nostro problema, ma purtroppo molti di noi passa da una iniziale riflessione ad un ripresentarsi ripetitivo di pensieri, che sono per lo più ripetitivi e spesso poco razionali. Più ci sforziamo a non pensarci e più la testa va lì!
Prova a fare questo esercizio: “Non pensare ad un asino rosa che vola”, molto probabilmente ti sarà venuto in mente questo animale e questo semplicemente perché il cervello elabora ciò che gli diciamo, per esempio non riesce a rappresentarsi il “non” che è astratto, ma riesce nell’immediato a rappresentarsi l’asino volante! Quindi ricordati che non puoi importi di non pensare.
Secondo quesito: rimuginiamo quando ci troviamo di fronte ad una situazione stressante, e nel momento in cui il cervello recepisce ciò, attiva precise strutture che si trovano al suo interno, come l’Asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene (HPA). Ovviamente non è il caso di soffermarci ed entrare nello specifico della fisiologia del corpo umano, ma è importante sapere, che di fronte ad una preoccupazione, tali strutture hanno il compito di liberare una serie di ormoni nel nostro organismo, come il cortisolo, l’adrenalina e la noradrenalina e che a lungo andare possono causare ipertensione e riduzione delle funzioni immunitarie.
Ultimo quesito, ma non per questo meno importante, ha come risposta “Sì, si può interrompere questa marcia”. Per molti questa può sembrare una bella risposta, in realtà è necessario che io sia molto sincera con voi e quindi vi confermo che è possibile, ma è necessario allenarsi.
Un primo passo per apprendere ad arrestare il costante rimuginare, è quello di eseguire esercizi di attenzione/concentrazione. Nel momento in cui poni attenzione su un compito non è possibile pensare ad altro, ovviamente questo deve essere fatto con consapevolezza, è inutile occuparsi ad una attività e continuare ad avere la testa altrove.
Fai questo esercizio: dedicati 5 minuti di orologio, mettiti il timer e inizia a porre la tua attenzione sulla respirazione, non impegnarti a respirare lentamente, perché non è questo il tuo obiettivo. Quando inspiri di’ mentalmente “dentro” e quando espiri ripetiti sempre mentalmente “fuori”. Ogni qualvolta ti rendi conto di pensare ad altro, riporta la tua attenzione al respiro. Alcuni di voi troveranno l’esercizio difficile, altri facile, altri ancora finiranno sentendosi nervosi, altri invece troveranno un beneficio perché più rilassati. Indipendentemente dalla sensazione vissuta, si tratta di un esercizio di attenzione, né di meditazione né tanto meno di rilassamento.
Ricordati che, se sei impegnato in un compito, non puoi pensare ad altro.
La soluzione non sta nello smettere di pensare, ma nel fare un qualcosa di diverso. In questo caso, ogni qual volta ti rendi conto di rimuginare, sposta la tua attenzione sul tuo respiro. Non avere l’aspettativa che poi il pensiero ansiogeno sparisca per sempre, il tuo obiettivo, prima di tutto, è interrompere il flusso di pensiero ed allenarti a vivere nel “qui ed ora”, nel presente. Unica realtà possibile da gestire.
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