Coronavirus, il comune di Pontey diventa “zona rossa”

L'ordinanza è stata firmata nella serata di oggi, domenica 22 marzo, e sarà valida a partire dalla mezzanotte. L’accesso all’area è consentito attraverso un unico varco, pedonale e automobilistico, oltrepassato il ponte con accesso dalla statale 26, che sarà appositamente presidiato dalle forze dell’ordine.
Immagine di archivio - Pontey nel periodo estivo
Società

L’ipotesi avanzata nei giorni scorsi dal Presidente della Regione Testolin, è diventata realtà nella tarda serata di oggi. Il comune di Pontey diventa zona rossa. L’ordinanza è stata firmata nella serata di oggi, domenica 22 marzo, e sarà valida a partire dalla mezzanotte. A Pontey, dove si era registrato uno dei primi casi di contagio, risultano una quindicina di anziani positivi nella microcomunità.

“L’ordinanza del Presidente della Regione, che rafforza indicazioni già poste oggi dal nuovo decreto a firma dei Ministri Luciana Lamorgese (Ministro dell’Interno) e Roberto Speranza (Ministro della salute) che hanno evidenziato come gli spostamenti siano incompatibili con gli obiettivi di contenimento della diffusione del virus,  – spiega una nota della Regione – pone il divieto di allontanamento dall’area del Comune di Pontey da parte di tutti gli individui presenti sul territorio”.

Il provvedimento stabilisce quindi il divieto di accesso all’area interessata, consentendo il rientro al domicilio o alla residenza per chi al momento dell’entrata in vigore dell’ordinanza si trovi fuori dal territorio comunale.

L’accesso all’area è consentito attraverso un unico varco, pedonale e automobilistico, oltrepassato il ponte con accesso dalla statale 26, che sarà appositamente presidiato dalle forze dell’ordine.

Sul territorio comunale è stata inoltre predisposta la sospensione delle attività degli uffici pubblici, mentre viene garantita l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Allo stesso modo vengono sospese tutte le attività lavorative per i lavoratori residenti o domiciliati, che hanno il loro impiego nell’area interessata ma anche per coloro che svolgono la propria professione fuori dal Comune.

Stop anche alle attività imprenditoriali, produttive e commerciali presenti sul territorio, ad esclusione dei presidi sociosanitari esistenti, che osserveranno in ogni caso le misure già adottate per il contenimento del virus, e delle attività veterinarie, così come quelle che possono essere svolte domiciliarmente, ovvero in modalità a distanza. Il personale impiegato nei servizi che proseguono la loro attività, con riferimento ai divieti di spostamento, potrà essere esentato, previa autorizzazione del sindaco.

“Le misure previste dall’ordinanza  – si legge ancora nella nota – non si applicano al personale sanitario o equiparato, agli operatori di protezione civile, al personale e ai volontari della Croce rossa italiana e del volontariato organizzato della protezione civile, al sindaco, al personale delle forze di polizia, del Corpo forestale della Valle d’Aosta, della polizia locale, del Corpo valdostano dei vigili del fuoco e delle forze armate”.

E’ stata inoltre posta la soppressione di tutte le fermate dei mezzi pubblici, così come la sospensione dei servizi di trasporto di merci e persone, con l’esclusione del trasporto di prima necessità e deperibili.

“Saranno comunque garantiti il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e in particolar modo il servizio di consegna a domicilio di farmaci e la fornitura e la consegna dei beni di prima necessità, quali alimenti e farmaci, che avverrà esclusivamente dalle aziende autorizzate dal Sindaco o nell’ambito del Centro operativo comunale-COC, mediante la funzione di supporto alla popolazione in capo alla Croce rossa italiana”. Maggiori informazioni in tal senso verrano fornite entro il tardo pomeriggio di domani dal sindaco. In attesa di ricevere la comunicazione l’invito ai residenti è a non chiamare gli uffici comunali, le cui linee telefoniche sono dedicate alla gestione dell’emergenza.

ll Presidente della Regione, d’intesa con le autorità competenti, potrà garantire specifiche misure per il proseguimento delle attività connesse all’allevamento degli animali e alla produzione di beni alimentari e di tutte le attività legate al ciclo biologico di animali e piante.

Altre deroghe potranno essere disposte dal presidente della regione, sentiti il Sindaco, il direttore della struttura complessa di igiene della sanita pubblica dell’azienda Usl e il soggetto attuatore dell’emergenza, a seguito di motivate esigenze di carattere sanitario o di particolare e documentata necessità .

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