I Volontari del Soccorso di Courmayeur a servizio della comunità

Parla il presidente Renzo Belfrond che, con la sua squadra, è impegnato a consegnare farmaci agli ultra 65enni: "E’ in una situazione come questa che il nostro lavoro diventa ancora più importante per le tante persone che sono in difficoltà".
Volontari soccorso Courmayeur
Società

“Chi fa il volontario lo fa per aiutare il prossimo già in tempo di “pace”. E’ in una situazione come questa che il nostro lavoro diventa ancora più importante per le tante persone che sono in difficoltà. Ce l’hai nel DNA, nessuno ti obbliga a fare il volontario, ma è una cosa che ti fa tirare fuori il meglio di te”. Renzo Belfrond è il presidente dei Volontari del Soccorso di Courmayeur. Ha una coscienza di quello che fa che gli deriva, oltre che dalla passione e dall’attenzione con cui lo fa, dalla sua esperienza: ha iniziato 32 anni fa, quando era poco più che ventenne, come socio fondatore dell’associazione e da allora non ha più mollato.

In questi giorni, con gli altri 18 volontari della sua squadra, è impegnato a consegnare i farmaci per gli ultra 65enni e per i malati con patologie gravi. “Siamo stati contattati dal sindaco Stefano Miserocchi, e gli abbiamo detto subito di sì, tant’è che eravamo già operativi il giorno dopo”, spiega. Dal 14 marzo, quindi, due volontari per volta, sulla Panda 4×4 che fa da “ambulanzina”, si recano nella farmacia di Courmayeur a prendere le buste con i farmaci, dotati di tutti i dispositivi di protezione: “Quella Panda è un mezzo storico, che abbiamo da più di 25 anni e che abbiamo usato anche per il rogo del Tunnel del Monte Bianco. Ci era stata donata dalla famiglia Ruggerini e ci permette di andare ovunque, ed abbiamo acquistato un sanificatore per igienizzarla. Una delle regole per un volontario del soccorso è quella di fare sempre sicurezza sulla scena, per non mettere a repentaglio la propria salute”.

Il numero di consegne varia: “A volte ce ne capitano due, a volte magari dieci. Si fanno due turni, uno attorno alle 11 ed uno dopo le 17. I medici lasciano le ricette in farmacia, noi passiamo a ritirare i farmaci ed i pazienti ed il farmacista si mettono d’accordo per i pagamenti in una busta da lettera, di modo che noi non dobbiamo maneggiare il denaro”.

Col tempo l’organizzazione si è migliorata sempre più, rendendo più agevole e veloce il servizio. Con la consapevolezza di dare una grande mano alla comunità: “Quando le persone ci vedono arrivare a volte hanno le lacrime agli occhi. Si sentono impotenti perché non possono più fare quello che facevano normalmente, quindi vedono in noi la loro salvezza”, continua Belfrond. “Ed è una cosa che fa bene anche a noi, perché in molti sono a casa dal lavoro e facendo i volontari si sentono utili”.

Parallelamente, il lavoro “standard” del soccorso non si ferma, anche se il presidente spiega di non aver avuto chiamate gravi né trasporto di positivi al Covid-19. Per offrire un servizio più completo, i Volontari del Soccorso di Courmayeur, quelli di Morgex e quelli di La Thuile si sono messi d’accordo per far partire un progetto in modo da coprire la Valdigne per tutta la settimana, a turno, e dare un importante punto riferimento al 118.

“C’è un modo di dire”, conclude Belfrond, “che fa ‘piuttosto che niente, è meglio piuttosto’. Noi siamo un valore aggiunto, perché abbiamo una buona preparazione e soprattutto l’entusiasmo di aiutare gli altri”.

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