Coronavirus, 958 contagiati in Valle d’Aosta. “Superato il picco, ma non si può abbassare la guardia”

I guariti totali arrivano invece a 289 (il dato è la somma fra quelli clinicamente guariti 120 e quelli che hanno ricevuto notizia del secondo tampone negativo 169). 
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Società

“Dopo 50 giorni oggi si è arrivati al famoso plateau. Abbiamo superato il picco, il virus sta ancora circolando, ma le necessità di ricoveri sono minori, soprattutto per i casi gravi”. Ad annunciarlo è il dottor Luca Montagnani nella conferenza stampa di aggiornamento dell’emergenza coronavirus in Valle d’Aosta.

“Le necessità di ricovero ospedaliero si mantengono costanti, perché non riusciamo a dimettere così tanti pazienti rispetto a quanti ne entrano”.

Ad oggi si contano 120 decessi in Valle d’Aosta di persone risultate positive al Coronavirus, tre in più rispetto a ieri. 

Il tasso di mortalità in Valle d’Aosta è del 12,4 contro quello italiano del 12,8. L’età media delle persone decedute è di 81,9 anni. La fascia d’età dei decessi rimane dai 45 ai 100 anni.  Dei 120 decessi registrati fino ad oggi, 64 sono uomini e 56 donne, 74 dei quali morti in ospedale e 46 sul territorio. 

I guariti totali arrivano invece a 289 (il dato è la somma fra quelli clinicamente guariti 120 e quelli che hanno ricevuto notizia del secondo tampone negativo 169). 

Rispetto a ieri si contano una decina in più di contagiati: 958, di cui 104 sono ricoverati nei reparti Covid (sia al Parini che alla Clinica di Saint-Pierre) e 11 in terapia intensiva. 

“Questo è il momento di prendere alcune decisioni che coinvolgeranno nel bene e nel male tutta la popolazione valdostana” ha spiegato Montagnani. “Stiamo facendo assieme alle strutture delle valutazioni che ci permettono di poter verificare i tempi corretti per allargare le maglie. Abbiamo un’atteggiamento prudenziale, perché alcune accelerazioni potrebbero essere meno favorevoli al completamento del percorso sanitario. – ha aggiunto il Presidente della Regione Testolin – L’invito è ancora una volta a rispettare le modalità di uscire da casa per le attività concesse”. 

 

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