L’ipotesi, sulla quale sta lavorando il Governo, secondo una stima elaborata dal Sole 24 Ore su dati Istat, Finanze e Agenzia del Territorio, porterebbe a prelievi, facendo i conti sui gettiti attuali, che oscillano tra i 376 e gli 814 euro pro-capite, per regione. In particolare secondo tali stime saranno i comuni del Nord-Ovest ad usufruire di una dote maggiore ed in particolare la Valle d’Aosta con un quota pro-capite che si attesta su circa 814 euro (la media nazionale è di circa 490euro). In particolare secondo secondo tale ipotesi gli introiti pro-capite in Valle si attesterebbero su 214,6 euro per l’Ici, 107,5 per la Tarsu, andando a toccare gli 814.7 euro tenendo conto delle imposte locali Irpef, Iva e Registo.
A definire i meccanismi saranno i decreti delegati, dopo l'approvazione del ddl sul federalismo fiscale, ma tra le ipotesi, relative ad una tassa modulare che includerà un numero variabile di tributi in base alle esigenze finanziarie dei comuni, in prima fila c'é quella relativa all'Irpef sugli affitti e sulle rendite catastali, escluse le prime case.
Il gettito Irpef, viene sottolineato dal Sole 24 Ore, nasce soprattutto dalle locazioni effettuate dai proprietari privati: circa 22 miliardi tra abitazioni e non residenziale, che con l'imposta sugli immobili non locati e non usati come abitazioni principali arrivano a fruttare 10 miliardi. Con le imposte locali, i comuni arriverebbero a gestire 23 miliardi.