C’è chi la conosce come “Pam Pam”, chi l’ha sempre chiamata Trattoria degli Artisti. Il piccolo e caratteristico ristorante di Via Maillet in centro ad Aosta è stato per anni il punto di riferimento di chi, tra i valdostani e i turisti, amava la cucina del territorio, i piatti della tradizione italiana e valdostana cucinati e serviti in un ambiente curato e intimo.
Chiusa dal 7 marzo scorso per la pandemia, su decisione del titolare Corrado Pallais, la Trattoria non riaprirà più. “Dopo 30 anni di onorato servizio a queste condizioni non me la sento davvero di proseguire, è un decisione presa a malincuore, ma c’è troppa incertezza sul presente e sul futuro”.
Il riferimento esplicito va all’incertezza sulle regole da applicare, sulle possibili sanzioni, sui costi che lievitano per le procedure di igienizzazione a parità di spese sostenute mensilmente.
La riduzione dei posti che il locale dovrebbe subire a causa delle nuove disposizioni per limitare il contagio sono notevoli: i 35-50 posti delle due salette interne diventerebbero 7 con pochi posti recuperati fuori nel dehors. “La via è stretta, mantenere le distanze è complicatissimo, così come sarebbe difficile far lavorare in sicurezza in una piccola cucina i dipendenti e il personale”.
La riflessione di Corrado Pallais però va anche oltre e investe il senso generale del suo locale prima e l’evoluzione della ristorazione poi.
La trattoria degli Artisti che nasce da uno storico caffè degli anni Sessanta frequentato da musicisti, pittori, scrittori, è per sua natura un luogo conviviale, di aggregazione e di incontro tra le persone. “Il nostro locale era caratteristico anche perché molto intimo, un luogo in cui, senza fretta, concedersi una pausa in compagnia”.
E poi Pallais si addentra in una riflessione sull’evoluzione della cucina in Italia. “Con la liberalizzazione delle licenze la ristorazione in Valle d’Aosta come in Italia stava già cambiando, stiamo andando verso la globalizzazione dell’alimentazione, verso la cucina internazionale a scapito, secondo me, dei piatti del territorio e della tradizione italiana”.
Motivo in più, per Corrado Pallais, per non azzardare in questo momento. “Ho 59 anni e rimettermi in discussione ora è troppo complicato”. Per la trattoria degli artisti sarà quindi un addio, non un arrivederci, magari più avanti, in altro luogo. “Non ho ancora pensato a cosa farò in futuro, mi guarderò intorno, non posso di certo stare a casa”.