Due amici sportivi – Davide Cheraz e Pietro Picco –, i quattro 4000 valdostani – Cervino, Monte Rosa, Gran Paradiso, Monte Bianco –, da fare in quattro giorni utilizzando solo due mezzi di trasporto – le gambe e la bicicletta. Stare fermi durante il lockdown porta anche a fantasticare un’avventura del genere, ed a trasformarla nel progetto 4×4000.
“All’inizio mi era sembrata un’idea esagerata”, racconta il forte trail runner del Team Salomon. “Però volevo fare qualcosa che unisse la mia passione per la corsa e per la bici ed il mio amore per la montagna e la Valle d’Aosta, andando a toccare le sue cime simbolo. Ho chiesto al mio amico Pietro, che è guida alpina di Courmayeur, con cui sono molto affiatato: abbiamo già fatto diversi giri insieme, l’anno scorso siamo stati in Patagonia”. “Io ci ho messo più o meno trenta secondi per capire che piaceva anche a me”, dice Picco.
Il 4 maggio, tolte le restrizioni, Cheraz può finalmente dire addio a tapis roulant e rulli e tornare a fare sport all’aria aperta con l’amico Pietro: subito un’uscita da 120 km in bici (“dovevo sfogarmi”), poi il Gran Paradiso ed altri chilometri sulle due ruote e metri di dislivello sulle gambe. “L’idea esagerata” si trasforma allora in un’avventura reale.
Ai primi di luglio (la data precisa verrà stabilita in base al meteo), con l’assistenza di Andrea Callera, team manager di Salomon, i due ragazzi partiranno da Courmayeur e, in bicicletta, arriveranno fino a Breuil-Cervinia. Posate le bici ed indossata l’attrezzatura da montagna, affronteranno la becca più temuta, il Cervino, rientrando per lo stesso percorso. Saliranno di nuovo in sella ed andranno a dormire a Pont-Saint-Martin. Il mattino dopo si parte alla volta del Monte Rosa, per poi fare tappa ad Aosta e ripartire, il terzo giorno, verso Pont di Valsavarenche per salire sul Gran Paradiso. Il gran finale è sui monti di casa: dopo la notte in Val Vény, Cheraz e Picco raggiungeranno la cima della montagna più alta d’Europa, il Monte Bianco, e torneranno a Courmayeur.
Un totale di circa 500 km e 15.500 metri di dislivello, di cui rispettivamente, a spanne, 400 km e 5.500 m D+ in bici e 100 km e 10.000 m D+ a piedi. A seguirli con la telecamera, Luca Truchet e Aiace Bazzana, che realizzeranno un video del progetto grazie anche ai contributi di Regione, Comune di Courmayeur ed altri sponsor privati.
“Siamo quasi pronti. Bisognerà sperare nel tempo e gestire bene le forze”, conclude Cheraz.
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