I consultori tornino ad essere aperti a pieno regime

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di un lettore sull'attività dei consultori nella fase 3
I lettori di AostaSera
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Purtroppo, ancora persistono dei disservizi legati alle chiusure o alle semi aperture dei consultori. Durante la cosiddetta fase uno sono stati chiusi tutti i consultori territoriali. I poliambulatori, in quella fase, hanno continuato a lavorare per questioni di emergenza e per adempimenti amministrativi-burocratici, i vari operatori infatti potevano rimanere all’interno delle strutture al fine di sbrigare il lavoro.

A seguire, durante la fase 2 i pazienti di cure psicologiche potevano recarsi nei poliambulatori di persona seguendo le direttive (fase 1 solo telefono o video-chiamata).

Si registra che dalla fase 3 anziché il ritorno a pieno regime, sono stati limitati alcuni servizi di cui addirittura taluni mai avviati. Gli orari serrati dalle 7.30 alle 14 di apertura non danno la possibilità agli operatori di poter effettuare gli adempimenti burocratici all’interno come avveniva in fase 1.

Ad oggi ci sono poche informazioni sulla programmazione, ad esempio i prelievi non vengono ancora fatti nei consultori ma solo nei poliambulatori rischiando quasi degli assembramenti e ciò è contraddittorio. Vi sono poche risposte dalla direzione ed è ora che ci sia più chiarezza e un’organizzazione tempestiva.

I consultori devono tornare ad essere aperti e a pieno regime con tutte le prestazioni garantite e pare che non ci siano motivi per tenerli chiusi e i comitati zonali di programmazione continuano ad essere posticipati.

Sono tanti i disagi tra i pazienti dei consultori che hanno espresso il loro malcontento, alcuni si devono spostare nei poliambulatori per fare i prelievi in quanto nei consultori persistono mancanze (pazienti di Cogne che si spostano a Châtillon per un prelievo ecc). Per fortuna c’è la lodevole attività dei volontari.

Ad oggi hanno ristretto l’orario di uscita creando disagio tra gli operatori che dopo le visite necessitano del tempo adeguato per completare i carteggi.

E’ inaccettabile questa poca attenzione ai sevizi territoriali che dovrebbero invece essere messi al centro, sembra che non ci sia la priorità ad una vita normale pur convivendo con il Covid.

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