Studiare il DNA di 5000 valdostani è l’ambizione del progetto 5000genomi@VdA che promette di rivoluzionare la medicina del futuro. Ieri, alla vigilia della Notte dei Ricercatori, si è svolto il primo evento pubblico ospitato virtualmente dalla Biblioteca Regionale di Aosta: “DNArte: Genomic Happy Hour”.
I referenti scientifici Stefano Gustincich e Andrea Cavalli, direttori di ricerca all’Istituto Italiano di Tecnologia, moderati dalla giornalista scientifica Nicla Panciera, hanno raccontato l’iniziativa.
“Sequenzieremo il genoma delle biopsie tumorali per migliorare la diagnosi e la possibilità di cura dei tumori, sequenzieremo il genoma dei malati di Alzheimer e Parkinson, sequenzieremo il genoma dei bambini con disturbi dello spettro autistico” spiega Stefano Gustincich. Dove sequenziare significa raccogliere informazioni al fine di migliorare le cure e permettere una diagnosi più precisa.
Dove mappare il genoma? Durante la primavera 2021 verrà concluso all’Area Espace di Aosta il centro di ricerca e continueranno i lavori per realizzare una bio-banca presso l’Ospedale Parini e dei laboratori di biologia molecolare.
È all’interno dell’infrastruttura, dedicata alla medicina personalizzata, preventiva e predittiva, che si svolgeranno le analisi dei genomi di pazienti affetti da malattie del neurosviluppo, neurodegenerative e oncologiche.
Durante la prima fase di 5000genomi@VdA saranno raccolti e analizzati i dati genomici di persone sane di origine autoctona per costruire un genoma di riferimento. Dati anonimi conservati in sicurezza. “Tranquillizziamo tutti” afferma Andrea Cavalli “non dobbiamo essere tormentati dalla privacy. Sarà impossibile collegare il dato al paziente”. E aggiunge “i dati sono pochi e spesso quelli disponibili non sono strutturati”.
Da ieri 5000genomi@VdA ha anche un’identità grafica grazie al lavoro di Samuele Buffa. Laureato in Design della Comunicazione al Politecnico di Milano, Buffa si è aggiudicato il primo premio del concorso “Lascia la tua impronta”. Nato per identificare il logo del progetto, il concorso ha coinvolto i residenti valdostani tra i 14 e i 24 anni. Delle quindici proposte pervenute, la giuria di esperti ha identificato tre finalisti.
“La peculiarità del logo è che, partendo dal basso e alzandosi al centro, il doppio filamento di DNA ripropone l’idea della Valle” illustra Samuele, premiato da Giuseppe Sajeva, Direttore di R&D Business Development di Engineering, con una bicicletta pieghevole e una visita all’azienda data center di Engineering D-HUB con sede a Pont-Saint-Martin.
Secondo posto in classifica per Silvia Pandolfini del Liceo Artistico. Vince una visita notturna per due persone all’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta. Terzo posto per Alice Abbruzzino, studentessa universitaria di Design, che ottiene cinque volumi storici messi in palio dalla libreria À la Page di Aosta.
Oltre all’opportunità offerta dal concorso di idee, Giuseppe Sajeva aggiunge “abbiamo reclutato molti giovani borsisti. Giovani valdostani in giro per l’Italia e all’estero. Giovani di talento cresciuti fuori dalla Valle d’Aosta, tornati per contribuire alla crescita della loro Città”.
5000genomi@VdA è reso possibile dalla collaborazione di più partner: l’Università della Valle d’Aosta, la Città della Salute e della Scienza di Torino, la Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta ed Engineering D.HUB. Il progetto si avvale di 12 milioni di euro di fondi europei, in 5 anni, più 9,5 milioni di cofinanziamento da parte del consorzio.