Lavevaz firma una nuova ordinanza: possono aprire le piste di fondo

Il Presidente della Regione Erik Lavevaz ha contestualizzato le misure previste della zona arancione adeguandole al territorio regionale.
Sci di fondo in Valnontey
Cronaca

Da domani, domenica 6 dicembre, la Valle d’Aosta sarà zona arancione come stabilito dal Ministro della Salute Roberto Speranza.

Dalle 5 alle 22 sarà quindi  consentito spostarsi esclusivamente all’interno del proprio comune senza autodichiarazione e senza dover motivare lo spostamento, rimane invece il cosiddetto coprifuoco dalle 22 alle 5 in cui sono vietati tutti gli spostamenti, ad eccezione di quelli motivati da comprovate (con autocertificazione) esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Riapriranno poi tutte le attività commerciali e i servizi alla persona, compresi i parrucchieri e centri estetici. I centri commerciali rimarranno ancora chiusi nelle giornate festive e prefestive ad eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabaccai ed edicole.

Per adeguare le misure al territorio valdostano il Presidente della Regione Erik Lavevaz ha firmato oggi, sabato 5 dicembre, un’ordinanza che sarà in vigore fino al 20 dicembre prossimo. Il provvedimento si propone di contestualizzare le disposizione contenute nel Dpcm del 3 dicembre al territorio regionale, come era già stato stato fatto per la zona rossa.

E così le guide alpine iscritte al relativo Albo professionale e munite del tesserino di riconoscimento così come gli operatori del Soccorso alpino valdostano che devono svolgere allenamenti e attività di addestramento potranno spostarsi al di fuori del proprio comune di residenza e domicilio.

La novità che riguarda tutti i valdostani amanti dello sci di fondo e più in generale dello sport en plein air è l’apertura delle piste di sci nordico e la conseguente possibilità di uscire dal proprio comune di residenza  per raggiungere le piste, gli impianti sportivi, centri e circoli sportivi.

Sarà possibile uscire dal proprio comune anche per coltivare l’orto, lavorare nella vigna o i frutteti, condurre piccoli allevamenti o tagliare la legna così come per effettuare manutenzioni o attività di controllo sulle seconde case.

0 risposte

    1. Mica tanto, talvolta può essere morte, tantopiù nella situazione attuale, ricordo la stazione sciistica di Ischgl nel Tirolo che nella prima ondata ha contagiato mezza Europa e ora vi son tante cause di risarcimento delle famiglie delle vittime.

    1. Mai sentito di 2200 metri per lo scialpionismo, fino ad ora si parla di 2000 metri nel comune di propria residenza per le uscite, se non sarà fatta ordinanza mi pare che scialpinismo è bandito (al di fuori delle guide).

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