Dopo oltre due giorni di discussione il Consiglio Valle approva il Documento di economia e finanza regionale

Dopo oltre 2 giorni di discussione è stato approvato il Defr che traccia le linee programmatiche del governo regionale per i prossimi anni. Nella discussione sono stati approvati dodici ordini del giorno sui 28 depositati
Consiglio regionale
Politica

Ci sono voluti oltre due giorni al consiglio regionale per approvare il Defr, il documento di economia e finanza regionale per il 2021-2023. Dalle grandi opere, la ferrovia e l’ospedale in primis, alla pandemia con i suoi risvolti, non sono sanitari ma anche economici –l’eco della manifestazione di mercoledì si è fatto sentire – fino alle linee per progettare la Valle d’Aosta del futuro. Di questo e tanto altro si è discusso in piazza Deffeyes per oltre 15 ore. Alla fine il documento, dalla minoranza definito un libro dei sogni, è stato licenziato oggi, venerdì 9 aprile 2021, con 21 voti a favore e 14 astenuti.

Nella discussione sono stati approvati dodici ordini del giorno sui 28 depositati, di cui sette presentati dalla Lega VdA sullo sviluppo del vettore idrogeno, la lotta alle dipendenze, lo sviluppo dello scialpinismo, le politiche per l’integrazione, uno in tema di riordini delle residenze sanitarie assistenziali, i servizi sociali e la disabilità e sull’imprenditoria giovanile, quattro di Pour l’Autonomie sul Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2021-2023, sul nuovo regolamento di somministrazione di alimenti e bevande, una nuova forma di istruzione/educazione per il sostegno alla natalità e il fattore famiglia. Approvato anche un ordine del giorno della maggioranza sulla battitura delle piste di sci nordico. 

L’Assessore alle Finanze Carlo Marzi ha invitato tutti i colleghi ad un “enorme bagno di umiltà fatto di serietà e di lavoro per il bene di tutta la Valle: i valdostani ci chiedono al momento di fare il meglio possibile e di dir loro la verità anche quando faticano a comprendere cosa facciamo e i tempi ai quali siamo sottoposti.” Il Presidente della Regione Erik Lavevaz, collegato da casa dove si trova in quarantena, ha ribadito la disponibilità di 50 milioni di euro per il prossimo assestamento di bilancio, il cui arrivo è previsto per il mese di maggio. “Il refrain delle risposte che non arrivano potrebbe avere un’aurea di serietà diversa: le persone hanno bisogno di capire che stiamo lavorando, tutti, per fronteggiare la crisi e che davvero gli aiuti arriveranno, non appena possibile.”

Le critiche della minoranza

“Noi siamo pronti a collaborare, ma il tempo è scaduto e le manifestazioni ce lo dimostrano ogni giorno di più” ha sottolineato il consigliere della Lega VdA Stefano Aggravi. Maggioranza e minoranza tutti uguali? “No, noi ci stiamo battendo per la riapertura delle attività” dice Andrea Manfrin. Il capogruppo della Lega definisce il Defr “un assemblaggio di vari pezzi, con formule lessicali volutamente fumose, a dimostrazione di una maggioranza vincolata dai veti incrociati”. “Un capitolo delle buone intenzioni e delle mancate opportunità” il giudizio invece di Mauro Baccega di Pour l’Autonomie. Secondo il capogruppo Marco Carrel mancano obiettivi misurabili “Non c’è nulla di concreto. E questo è molto preoccupante perché non emerge dove la maggioranza voglia andare e dove voglia portare la Valle d’Aosta”.

Cosa c’è nel Documento di economia e finanza regionale

Le priorità di intervento nell’immediato e gli indirizzi per i prossimi tre anni del nuovo governo Lavevaz sono tracciati nel Documento di economia e finanza regionale, approvato dalla Giunta regionale e presentato oggi, nel corso di una conferenza stampa.

Gli interventi economici per superare la fase emergenziale della crisi prevedono: misure urgenti di ristoro per il sistema legato alla stagionalità turistica invernale e a tutti i lavoratori del settore; politiche creditizie a supporto della mancanza di liquidità delle aziende; ristori alle attività economiche da strutturare armonicamente rispetto agli interventi nazionali, andando a rispondere alla specificità del tessuto economico valdostano; politiche attive a sostegno della ripartenza dell’occupazione, anche attraverso l’azione sinergica con gli enti locali; misure di sostegno alle famiglie, con particolare riferimento ai nuclei in maggiore difficoltà, anche attraverso l’azzeramento dell’addizionale Irpef per i redditi più bassi e interventi puntuali di riduzione dei costi dei servizi, come la gratuità dei trasporti pubblici.

Nelle oltre 120 pagine del Defr vengono delineati gli obiettivi di medio e lungo termine.
Sono almeno due i temi su cui la maggioranza ha dovuto trovare una mediazione: l’ospedale e la ferrovia, in particolare la linea Aosta-Pré-Saint-Didier.

Nuovo ospedale o ampliamento

Sull’ospedale, una parte della maggioranza regionale è ferma sul progetto di ampliamento mentre l’altra (Progetto civico progressista in primis) vorrebbe riaprire l’ipotesi del nuovo ospedale. La mediazione raggiunta prevede una verifica della “compatibilità tecnico progettuale ed economica, nonché la realizzabilità in termini cronologici adeguati dell’attuale progetto dell’ospedale, ferma restando l’opportunità di sondare altre soluzioni qualora gli esiti della verifica sopra descritta risultassero non percorribili”. Nella conferenza stampa l’Assessore alla Sanità Barmasse ha spiegato come non si tratta di un nuovo studio di fattibilità, quando di valutazioni su tempi e costi “di cui a breve avremo i risultati”.

Il documento rilancia poi la necessità di individuare un nuovo modello di assistenza territoriale, anche valorizzando il ruolo di medici e pediatri di base, dotandoli di attrezzature per eseguire nei loro studi esami diagnostici e esami clinici di primo livello. Il tutto con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa e di trattare sul territorio le persone fragili e anziane.

La Pandemia ha messo in luce le criticità del sistema delle strutture residenziali per anziani, “alcune di queste dovranno necessariamente essere convertite in strutture socio- sanitarie con una gestione diretta da parte dell’Azienda Usl, finalizzata a garantire un’appropriata risposta assistenziale attraverso nuovi criteri di efficacia, efficienza, equità rispetto allo standard assistenziale e sanitario previsto”.
La riorganizzazione prenderà il via quest’anno con il passaggio di Variney, già struttura Covid dedicata, a unità socio sanitaria, “e con l’avvio di una nuova e ulteriore unità socio sanitaria presso la struttura residenziale di Morgex, la quale, aggiungendosi a quella già attivata nel Comune di Perloz, potenzierà l’assistenza sanitaria territoriale lungo tutta la dorsale centrale del territorio regionale”. L’intenzione è di individuare poi una ulteriore struttura socio-sanitaria da realizzare nella media Valle. In generale la volontà è di avere “una regia unica” su tutti i servizi dedicati agli anziani.

Per attrarre personale sanitario in Valle d’Aosta, dopo essersi visti impugnare la norma sull’indennità di attrattività verso la nostra regione del personale medico, nel 2021 il Governo regionale annuncia di voler lavorare alla predisposizione di una norma di attuazione “che permetta di attivare meccanismi incentivanti specifici volti a contrastare le resistenze di molti operatori a trasferirsi in Valle d’Aosta e investire le loro professionalità all’interno di un servizio sanitario tipico di un territorio montano, con un esiguo bacino di utenze”.

Ferrovia: obiettivi fissati dalla legge 22 del 2016

L’altro tema che sta facendo discutere l’attuale maggioranza regionale è la ferrovia, in particolare la riattivazione dell’Aosta-Pré-Saint-Didier. Il punto di caduta fra visioni opposte è stato trovato in questa formulazione: “Ammodernare e potenziare la ferrovia valdostana sulla base del “Programma strategico di interventi per la ferrovia”, varato nel luglio 2019, stipulando gli accordi con Rfi che dovrà provvedere alla progettazione e al reperimento dei finanziamenti degli interventi per migliorare il funzionamento della ferrovia valdostana, con particolare attenzione alla elettrificazione e alla velocizzazione della tratta Ivrea-Aosta. In particolare, tale obiettivo sarà perseguito attraverso la prosecuzione delle attività per giungere all’elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta/Ivrea, per velocizzarla, migliorarne gli standard e per riqualificare le stazioni, che dovranno diventare hub intermodali, presso i quali poter beneficiare di servizi di mobilità integrati (velostazioni, bus, car e bike sharing, informazioni turistiche, ecc.)”.  Sulla linea dell’Alta Valle si parla solo di proseguire le azioni previste dalla legge regionale n. 22/2016, dal relativo Programma strategico e dall’Accordo Quadro Regione-RFi del 2017.
Viene poi confermato l’acquisto dei tre treni bimodali, per i quali esiste un finanziamento statale, e di cui all’offerta della società Stadler che presentano buone prestazioni e consentono di eliminare la rottura di carico ad Ivrea.
Nel 2021 sarà approvato il Piano Regionale dei Trasporti. Proseguirà poi la gratuità sui mezzi pubblici fino a che permarranno gli effetti negativi della pandemia; in prospettiva, si ipotizza l’introduzione di incentivi economici per l’uso dei mezzi pubblici, iniziando dai giovani. E’ poi obiettivo del Governo regionale avviare la procedura d’appalto per la fornitura di un nuovo sistema di bigliettazione elettronica e la procedura di gara per il riaffido dell’attuale contratto per il servizio di trasporto disabili.

Un’unica governance per gli impianti a fune

Su Cime Bianche rimane quanto pattuito nel programma di maggioranza, ovvero sarà il Consiglio a decidere alla luce dei risultati dello studio da parte delle società funiviarie sulla realizzabilità del collegamento fra i comprensori di Cervinia e Monterosa, in termini di sostenibilità finanziaria, ambientale e urbanistica.
Per quanto riguarda gli altri comprensori sciistici l’obiettivo è di rinnovarli per renderli più attrattivi.”Le linee devono riguardare, in via generale, porzioni di territorio ad alta quota, non ancora influenzate in modo significativo dai cambiamenti climatici” si legge nel Defr. Ritorna poi l’idea di andare verso una gestione unitaria degli impianti a fune valdostani, “al fine di rendere più forte e sinergica la pianificazione commerciale verso i mercati nazionali ed internazionali, creare economie di scala e nuovi approcci organizzativi più efficienti e flessibili”.
Per i piccoli comprensori la volontà è quella di mantenere un’offerta di attività sciistiche o ludiche sulla neve attraverso la predisposizione di una legge, dando sostegno alle comunità locali per la gestione e gli investimenti necessari.
Sempre sullo sci la volontà è di proseguire la collaborazione con la scuola per la promozione degli sport invernali, anche proponendo lo Skipass unico agevolato per tutti gli under 18, valido sia per la discesa sia per il fondo, e identificare prodotti in grado di fidelizzare gli sciatori studenti universitari.

Si al completamento della struttura ex caserma Testafochi

Fra gli obiettivi in questo ambito c’è quello di risolvere la situazione del precariato, anche nel quadro delle competenze statutarie, rivedere l’istruzione tecnico-professionale, attraverso una legge regionale fino al presidiare le piccole scuole di montagna “attraverso iniziative di sperimentazione e di monitoraggio effettuate di concerto con gli enti locali e le organizzazioni sindacali”.
E’ poi previsto il completamento della struttura ex caserma Testafochi, per rendere Aosta un polo universitario. Saranno individuate poi risorse per la progettazione e i lavori relativi all’intervento di adeguamento dei locali di proprietà regionale, siti in Via Trottechien da destinare a uffici dell’Università della Valle d’Aosta, a seguito del trasferimento delle attività didattiche nella nuova sede costruita nell’area Ex Testafochi.
C’è poi il ripensamento del piano scuole con la decisione, già annunciata da Aostasera.it giorni fa, di ristrutturare l’ex Regina Maria Adelaide in via Torino con l’obiettivo di riportare le scuole superiori nel centro di Aosta.

Concludere i lavori in corso sui beni e siti culturali

La volontà è di terminare i lavori ancora in corso presso siti archeologici e castelli e impostare un progetto efficace per la valorizzazione e la fruizione integrata di tutto il patrimonio storico e archeologico nell’ambito dei vari circuiti turistici, già attivi e da incrementare.
Fra i prossimi passi la valorizzazione del Castello Sarriod de la Tour, il secondo lotto dei lavori di restauro del Castello di Quart, la valorizzazione dell’ex Caserma Challant; gli interventi di riqualificazione di Palazzo Roncas, il restauro e allestimento del Museo regionale di scienze naturali (interventi già avviati e con copertura finanziaria) e il restauro delle coperture del castello di Ussel, del rustico del Castello Vallaise e della ex chiesa del Monastero della visitazione presso la Caserma Challant.
Per favorire la partecipazione dei giovani agli eventi culturali ed espositivi, si pensa ad una con una forte agevolazione sul costo dei biglietti per gli under 25

Ente unico turismo e marchio ombrello

L’obiettivo è sempre quello di arrivare ad un unico ente che si occupi di marketing e promozione e sia in grado di sfruttare al meglio i moderni canali pubblicitari oggi disponibili, ma anche di ideare e sviluppare un marchio ombrello.

Agevolazioni per esercizi di vicinato

Per favorire il ripopolamento nelle realtà territoriali più piccole, in cui gli esercizi commerciali svolgono anche una funzione vitale per il mantenimento di una comunità, la volontà è di arrivare ai provvedimenti amministrativi applicativi dell’articolo 29 (Contributi straordinari a favore degli esercizi di vicinato) della legge regionale 11 febbraio 2020, n. 1, che prevede la concessione di contributi a fondo perso per la nuova apertura (fino a 15.000 euro) o il mantenimento dell’attività (fino a 6.000 euro) di esercizi di vicinato per il commercio al dettaglio di generi alimentari e di prima necessità. Vengono poi citate  politiche fiscali e urbanistiche, laddove possibile, per rilanciare le attività commerciali di dettaglio e ripopolare i centri storici e i piccoli Comuni. Ad esempio sarà effettuata la verifica della fattibilità tecnica e finanziaria di un’esenzione/riduzione delle imposte regionali e/o locali poste a carico degli esercizi commerciali di vicinato. 

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