Danze aperte in Valle d’Aosta per le vaccinazioni in farmacia. A inaugurare il servizio, non solo a livello regionale, ma addirittura italiano, la dottoressa Serena Carmina, della farmacia di Courmayeur.
La somministrazione ai piedi del Monte Bianco è partita sabato 8 maggio e, per questo, l’esercizio commerciale di via circonvallazione a Courmayeur ha inaugurato il nuovo servizio prima degli altri. A raccontarlo la titolare: “Sono sempre propensa alle novità – spiega sorridendo Serena Carmina -, e se una novità può anche dare lustro a una categoria come la nostra, perché no. Non sapevo di essere stata la prima in Italia, anche se sapevo che in Valle la nostra farmacia sarebbe stata la prima perché attraverso un conteggio delle dosi avevo capito che saremmo partiti prima degli altri colleghi valdostani. Devo ammettere che sapere di essere stata la prima in Italia mi ha fatto un certo effetto, soprattutto perché è un momento storico molto delicato anche per via del piano vaccinale e la responsabilità è grande. Come tutti gli atti professionali la somministrazione dei vaccini dev’essere svolta con la più grande serietà e umanamente devo dire che è stata ed è un’esperienza di cui non mi pento assolutamente“.
Il momento segna una svolta anche per la categoria dei farmacisti che, grazie a un accordo di governo, sono ora autorizzati a procedere con le punture nel loro esercizio commerciale, atto che prima non era praticabile se no su richiesta specifica e solo in determinate circostanze: “Certo, avverto l’importanza di questo passo soprattutto perché coinvolge la mia categoria professionale – continua la dottoressa Carmina -; ammetto che per noi è un cambiamento epocale e potrebbe avere effetti anche sul futuro, permettendo alla categoria di ampliare i propri servizi. Per ora l’essenziale è comunque poter garantire questo servizio e renderlo fruibile in maniera ordinata e fluida”.
Il servizio della farmacia Monte Bianco, che viene garantito nelle pause dell’orario di apertura e nei weekend, sta riscuotendo un grande successo; a vaccinarsi al momento sono ancora gli over 60 e il vaccino somministrato è l’Astrazeneca: “Nonostante le perplessità di cui tutti siamo a conoscenza su questo tipo di vaccino, le persone che sono prenotate sanno quale siero verrà loro inoculato e quindi sono più che sereni e tranquilli; va detto che la parte grande del problema di Astrazeneca è l’informazione un po’ distorta che è stata divulgata. Noi, per queste somministrazioni, siamo tenuti comunque a seguire dei protocolli estremamente rigidi, che prevedono anche la valutazione della scheda anamnestica di coloro che si sottopongono alla somministrazione, dopodiché esiste anche una valutazione personale in casi che sono un po’ dubbi e dove quindi si preferisce essere sicuri al 100% e si prendono tutte le precauzioni, magari arrivando fino a non somministrare per essere sicuri che non vi siano controindicazioni specifiche. Tutto sta alla professionalità della categoria“.
Per quanto riguarda le prenotazioni e le prime dosi inoculate, nel paese dell’Alta Valle tutto si è svolto in maniera più che fluida e ordinata, magari con “qualche ritardo normalissimo dovuto alla piattaforma e all’inserimento dei dati, processo che volevamo venisse fatto con assoluta attenzione e di conseguenza in maniera più lenta”.
Le farmacie valdostane che hanno aderito sono 22 su 40: molte per problemi di spazi dedicati hanno dovuto abbandonare l’idea di diventare centri di somministrazione. Ad iniziare nei giorni scorsi le inoculazioni sono state per ora una decina, come spiega il presidente di Federfarma VdA, Alessandro Detragiache: “Le prenotazioni sono state inferiori a quelle previste, probabilmente il range di età 60 – 70 anni è già quasi saturo, perché già da tempo vaccinato da parte dell’Usl. A questo va aggiunto il fatto che Astrazeneca è sgradito a molti.” La Farmacia Centrale ad Aosta del dottor Detregiache ha inoculato martedì 22 dosi e altre 6 ieri mattina. “Per questa settimana abbiamo finito, e per la prossima non abbiamo per ora nessuna prenotazione. Speriamo che cambino il range di età per Astrazeneca, anche perché in tanti under 60 chiamano per capire se possono essere vaccinati”. L’unica difficoltà Detragiache l’ha riscontrata nelle prenotazioni, mentre l’attività si è svolta tranquillamente: “Noi ci siamo convenzionati con la Croce Rossa perché immaginavano grandi flussi, comunque non c’è stata una rincorsa alla prenotazione”.
Un altro problema di Astrazeneca, comune questa volta a Courmayeur come ad Aosta, è la data di richiamo del vaccino, come spiega il dottor Detragiache: “Questo siero ha il problema della distanza di 3 mesi sulla seconda dose, vaccinarsi adesso significa aspettare agosto per la seconda dose, ma qualcuno fa già presente che sarà al mare”; mentre per Courmayeur il problema è il periodo di somministrazione della seconda dose dal punto di vista della farmacia e cioè di un periodo caldissimo dal punto di vista del turismo e dei flussi per il paese all’ombra del Bianco.