Diretto in Francia con un’auto “clonata”, 52enne patteggia

Per riciclaggio e falsità materiale, il Tribunale in composizione collegiale ha applicato un anno e dieci mesi di reclusione a Jacopo Villani, residente a Milano. L’uomo era a bordo di una Toyota poi risultata rubata.
Polizia di frontiera al Traforo del Monte Bianco
Cronaca

E’ il patteggiamento di una pena di 1 anno e 10 mesi di reclusione, assieme a 2.300 euro di multa, la scelta del 52enne che, nella serata di ieri, giovedì 3 giugno, era stato arrestato al traforo del Monte Bianco, con le accuse di riciclaggio e falsità materiale. L’epilogo processuale è giunto nel primo pomeriggio oggi, venerdì 4, dopo che l’imputato è comparso al Tribunale di Aosta, in composizione collegiale, per essere processato con rito direttissimo.

L’uomo, Jacopo Villani, nato a Roma, ma residente a Milano, era stato fermato dalla Polizia di frontiera mentre era diretto in Francia a bordo di una Toyota C-Hr. Il veicolo aveva targhe “prova” francesi ed il conducente ha esibito la documentazione che lo autorizzava alla definitiva esportazione oltralpe. Dalle verifiche compiute dagli agenti della Polizia di frontiera è tuttavia emerso che la vettura era di recente immatricolazione italiana e risultava rubata.

I documenti prodotti dal conducente sono stati sottoposti a perizia: la carta di circolazione è risultata falsificata mediante contraffazione. E’ così stato appurato che il veicolo era un “clone” di un altro automezzo regolarmente circolante in Italia (recava, in sostanza, il numero di telaio di quella macchina). L’operazione era, secondo gli inquirenti, finalizzata a “ripulire” l’auto di provenienza furtiva, spostandola in Francia, al fine di rivenderla.

Il Tribunale, prima di applicare il patteggiamento concordato tra la difesa dell’imputato e il pm Manlio D’Ambrosi, aveva convalidato l’arresto operato dalla Polizia di frontiera, disponendo altresì che l’imputato sconti la pena ai “domiciliari” nella sua residenza milanese. La vettura e la carta di circolazione falsa sequestrate al momento del fermo sono state sottoposte a confisca. Villani era già noto alle forze dell’ordine e l’arresto era scattato anche in ragione del fatto che stava lasciando il paese.

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