Il Consiglio comunale di Nus ha preso atto, con dodici voti favorevoli e due astensioni, della sospensione dalla carica, ai sensi della “legge Severino”, del sindaco Camillo Rosset, condannato a 6 mesi di reclusione per abuso d’ufficio lo scorso 24 maggio. L’atto che la stabilisce per 18 mesi – un Decreto del presidente della Regione, nell’esercizio delle sue funzioni prefettizie – è stato notificato all’interessato e all’amministrazione comunale negli ultimi giorni di maggio.
Per effetto del momentaneo “stop” al primo cittadino eletto nel settembre 2020, la fusciacca passa al già vice Fabio Grange. Nell’introdurre la discussione sul punto all’assemblea riunita in streaming, è stato lui a sottolineare che “i fatti relativi alla questione del padiglione Contoz (su cui ha ruotato il processo, ndr.) erano ben noti al Consiglio della scorsa legislatura” e “Rosset aveva debitamente informato tutti i membri della lista ‘Nus nel Cuore’ del problema giuridico, al momento della sua candidatura”.
Relativamente alla redistribuzione delle deleghe, Grange ha comunicato che “la Giunta rimarrà di quattro persone, non viene integrata con un nuovo assessore”. Le competenze sul bilancio passano all’assessore Edy Favre e quelle al turismo allo stesso Grange, “con l’aiuto” del consigliere Amanda Buzzi. La delega di vicesindaco va a Edda Carlon. Aperto il dibattito, la sola voce levatasi è stata quella del consigliere di minoranza Alessandro Calisti, ma per l’analisi dell’accaduto bisognerà aspettare.
“Comprendo perfettamente la situazione – ha detto lo sfidante diretto di Rosset alle scorse elezioni – e per ragioni di opportunità inerenti e riconducibili al recente evento che ha colpito la famiglia del Sindaco (colpita da un lutto, ndr.) rimanderemo la discussione politica ad un altro Consiglio”. Calisti, riferendosi alla recente assegnazione a privati di uno spazio comunale, avvenuta a suo dire secondo un iter non conforme, ha tuttavia parlato di “atteggiamento amministrativo non proprio chiaro di questa maggioranza”. “Continuate a fare quello che avete fatto prima. Non va bene. E’ grave”, sono state le sue parole.
Un episodio che il neo-primo cittadino Grange ha proposto di affrontare “tutti assieme in una conferenza di servizi”, anche se il consigliere di opposizione al riguardo è stato lapidario: “Questo è un reato!”. Il Consiglio è così passato alla votazione. Accanto ai dodici voti favorevoli alla presa d’atto della sospensione si sono registrate le astensioni delle consigliere d’opposizione Cristiana Clusaz e Margaretha Milliery.