Ha optato per l’avvalersi della facoltà di restare in silenzio nell’interrogatorio di garanzia di oggi, Donato Orsières, l’impiegato forestale ed allevatore cui la procura europea contesta la truffa aggravata e l’abuso d’ufficio.
Fissati gli interrogatori di garanzia di Donato Orsières, accusato di truffa ed abuso d’ufficio, e del maresciallo Diego Scida e dell’imprenditore Gabriele Sanlorenzo, cui sono contestati la corruzione e l’accesso abusivo a sistemi informatici.
Secondo la Procura europea, Donato Orsières, 54enne di Saint-Denis, ha dichiarato la conduzione di pascoli sui quali non si sarebbe recato nemmeno saltuariamente, riuscendo a percepire circa 15mila euro di contributi comunitari.
Il verdetto emesso oggi, dal gup Paladino, per gli imprenditori dell’autonoleggio Parléaz, Sanlorenzo e Addario e per il segretario comunale Chabod. Le accuse, a vario titolo, erano di abuso d’ufficio e violazione della legge sulle misure antimafia.
Rovesciando la sentenza di primo grado, i giudici della Corte d’Appello di Torino hanno scagionato “perché il fatto non sussiste” l’imputato dall’accusa di abuso d’ufficio. Il verdetto di assoluzione interrompe la sospensione scattata dopo la condanna iniziale.
Il secondo grado processuale si è chiuso ribadendo il proscioglimento per i dirigenti Raffaele Rocco e Valerio Segor, nonché per i geometri dell’Assessorato Furio Saravalle e Ronny Salvato.
Con il primo cittadino eletto nel settembre 2020 “fuori gioco” per 18 mesi, a seguito della condanna per abuso d’ufficio riportata lo scorso 24 maggio, la fusciacca passa al già vice Fabio Grange. La Giunta resta a 4 componenti.
Il primo cittadino Camillo Rosset è anche imputato, assieme al segretario comunale Ubaldo Cerisey, per false attestazioni su una dozzina di deliberazioni: per tale accusa gli imputati hanno chiesto di patteggiare.
Il primo cittadino Camillo Rosset deve rispondere di abuso d’ufficio per due delibere sul padiglione “La dolce vita”. In concorso con Ubaldo Cerisey gli sono poi contestate false attestazioni in dodici atti.
La donna, indagata per abuso d’ufficio e concorso in induzione a dare e promettere utilità, ha respinto gli addebiti, dichiarando anche che fosse legittimo l’aumento dei tipi di rifiuti conferibili al sito di Aymavilles.
Per la Procura, il primo cittadino non si è astenuto dal votare due delibere riguardanti la struttura, di proprietà dell’ex consigliere Paolo Contoz, suo cugino primo. A Rosset contestato anche il falso, in concorso con il segretario comunale Cerisey.
Per il primario Livio Leo, presidente dell’allora commissione giudicatrice, la richiesta è di un anno di carcere. Otto mesi per gli altri imputati. Le accuse sono di abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio.
Il fascicolo, aperto per l’ipotesi di abuso d’ufficio e al momento senza indagati, segue l’esposto presentato da due consiglieri regionali della “Lega Vallée d’Aoste”. La selezione era avvenuta nello scorso febbraio.
Le perquisizioni di stamane, legate alla nuova indagine per abuso d’ufficio sull’ex Presidente, disposte dalla Procura considerata “una più che fondata ragione di ritenere che gli organi” della Regione “non abbiano un atteggiamento collaborativo”.